TWR la classifica dei 6 episodi della 3a stagione di Black Mirror

Black Mirror è una delle cose migliori che la TV del XXI secolo abbia offerto finora. Le prime due stagioni (e lo specialone natalizio) prodotte da Channel 4, ed andate in onda su Sky un paio d’anni fa, avevano già consacrato la serie di Charlie Brooker come l’Ai Confini della Realtà per le nuove generazioni, un antologico inquietante con 3 elementi comuni a tutti gli episodi: situazioni distopiche generate da un esasperato (ma per certi versi drammaticamente plausibile) uso della tecnologia, brutalità e finali decisamente poco lieti. 
Quindi, ancora una volta, lode a Netflix per aver commissionato a Brooker ben 21 nuovi episodi, i primi 6 dei quali (incasellati come terza stagione) sono disponibili online da un paio di settimane.

E adesso, più che fare una tediosa analisi/disamina episodio per episodio, preferisco fare un giochetto e realizzare una – ovviamente personalissima – classifica dei 6 nuovi episodi in cui motiverò brevemente i perché della mia preferenza evitando spoiler.  

Zitto e Balla (Shut Up and Dance)

É l’episodio della 3a stagione che più mi è piaciuto perché è spietato ed ha gran ritmo. Si distingue dalle altre puntate di BM3 perché è l’unica a non essere ambientata in un futuro distopico (a proposito: non vi ha ricordato il prologo del pilota di Mr Robot?). La ciliegina sulla torta è quel simpaticone di Jerome Flynn, che ricorderete per essere sir Bronn delle Acque Nere in Game of Thrones

Caduta Libera (Nosedive)

 

Tra tutti è, forse, l’episodio più in linea con la tematica di fondo di Black Mirror: ovvero l’analisi di comportamenti sociali deviati dovuti alla tecnologia. Il motore della vicenda ed i successivi sviluppi sono parecchio interessanti e, per la prima volta, dopo aver visto recitare Bryce Dallas howard non mi viene da urlare “cagna maledetta!” come farebbe René Ferretti. 

San Junipero 


Ero molto indeciso se mettere sul gradino basso del podio questo episodio o Giochi Pericolosi ma, alla fine, l’avventura delle due “ragazze” la spunta per le ottime interpretazioni delle protagoniste, per come tratta il tema della morte e, last but not leat, per le atmosfere evocative ed ovattate. Tra l’altro è l’unico episodio nel cui finale c’è un barlume di positività, anche se dipende dai punti di vista… 

Giochi Pericolosi (Playtest)

 

Dopo che lo avrete visto, forse, non manderete più quella letterina a Babbo Natale in cui gli chiedete di farvi trovare una Playstation VR sotto l’abero. 

Odio Universale (Hated in The Nation)


Un episodio con un’impostazione apprezzabilmente inedita per Black Mirror: è una sorta di poliziesco-thriller che tratta, in modo decisamente originale, due mali dell’internet strettamente interconnessi, ovvero gli hater ed i flame. Lungo quanto un film, 90 minuti, come in precedenza era avvenuto solo con il geniale specialone natalizio con Jon Hamm, Odio Universale offre parecchi validi spunti.
Nota a margine: avete riconosciuto l’attrice che interpreta la detective bionda di nome Blue? Esatto: è l’orfana che in Game of Thrones prova ad uccidere Arya.

Gli Uomini e il Fuoco (Men Against Fire)

L’idea di base è buona, ovvero la tematica della guerra e la spersonalizzazione del nemico, ma rimane l’episodio che mi ha convinto di meno: dopo 10 minuti era già chiaro quale sarebbe stato il plot twist ed anche il finale, tutto sommato, è decisamente prevedibile.

Sono certo che ognuno di voi avrà una propria classifica di gradimento diversa dalla mia quindi, forza e coraggio, dite la vostra qui nei commenti e/o sulla mia pagina FB (che si aprirà cliccando sull’immagine qui sotto) e state tranquilli: se dovessi essere in disaccordo non vi mando mica le api-drone.

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