MISFITS 4 [NO SPOILER]

Non è la prima volta che una serie televisiva prosegua più del dovuto, diminuendo drasticamente la sua qualità, e la reputazione guadagnata con gli anni. Basta pensare a “Dexter” che dalla quinta stagione in poi, arriva ad avere persino dei palesi errori di sceneggiatura, o “Supernatural” che ha rinunciato a un finale ideale, per continuare le avventure dei due fratelli Winchester. Mi dispiace ammetterlo, ma un altro caso si sta aggiungendo alla lista: “Misfits”, che con la quarta stagione conferma il brutto presentimento comparso in una terza stagione veramente pessima.

Con la quarta stagione, ci sbarazziamo ufficialmente del vecchio cast, a esclusione di un poco presente Curtis. In compenso sono quattro i nuovi protagonisti, due dei quali vengono presentati subito, e gli altri due solo dopo qualche puntata. I primi due sono Jess e Finn, che posseggono rispettivamente la vista a raggi X e la telecinesi. Essi, proprio come gli altri due personaggi, si rivelano molto interessanti e approfonditi. Finn in particolare, ha una storia familiare davvero ben gestita, e una sottotrama che lo accompagna per tutta la serie, che non vacilla nemmeno per un secondo. Jess, invece, ha un carattere molto forte, anche se il suo ruolo all’interno della serie è puramente narrativo: oltre alla sottotrama che porta avanti, non conosciamo la sua storia, la sua famiglia, o semplicemente che cosa l’ha portata a pulire le strade inglesi.

Durante la prima puntata, vediamo uno stile narrativo che caratterizza la maggior parte della serie, ovvero il continuo utilizzo di misteri più o meno interessanti, che rendono generalmente viva l’attenzione dello spettatore nel corso dell’intera puntata, o in casi più rari, per una buona parte della serie. È l’esempio del mistero di Alex, una delle new entry della stagione, che allontana tutte le ragazze che incontra, nonostante il suo indiscusso carisma. Molti ipotizzano che sia gay, ma il suo segreto si rivelerà decisamente più bizzarro, al limite del demenziale, nonostante nella serie questa “situazione” venga presa con una serietà al limite del surreale.

Rudy, presentato nella scorsa stagione, continua a divertire grazie alla sua ironia estremamente volgare, ma mostrerà anche una certa umanità verso il finale della serie e anche un suo lato del tutto nuovo, che ha permesso la creazione di un terzo episodio alquanto brutto.

Per quanto riguarda l’ultima disadattata, Abbey, purtroppo viene presentata solo nella terzultima puntata, mostrandoci ben poco del suo carattere, anche se l’incipit di questa stagione presume una futura sottotrama a lei dedicata.

Oltre ai poteri dei nuovi arrivati, abbiamo anche i classici “villain”, che come sempre metteranno alle strette i protagonisti, tramite i loro improbabili poteri, che in questa stagione si rivelano particolarmente bizzarri, e permettono la creazione di trame spesso squallide, susseguite però, da altre abbastanza interessanti.

Per fortuna in questa stagione, la mancanza di una trama di fondo, non si fa sentire come nella stagione precedente, grazie all’approfondimento dei nuovi personaggi, e ai misteri che li caratterizzano, che sono alla base dell’intera serie. Con questo non voglio giustificare l’assoluta mancanza di inventiva degli sceneggiatori, ma almeno si sono impegnati nella costruzione di personaggi parecchio interessanti, e posso dire con convinzione, che escludendo il terzo, il settimo e l’ottavo, gli altri episodi non sono così male. Peccato che i tre episodi citati sono a dir poco squallidi, e diminuiscono drasticamente il livello della serie.

Concludendo, la quarta stagione di “Misfits” alterna delle puntate piuttosto buone ad altre inguardabili, accompagnate da situazioni spesso ridicole, ma anche da un buon approfondimento dei personaggi, oltre a molti personaggi caratterialmente interessanti, tra cui il nuovo assistente sociale.

Se la quarta stagione merita la visione? No. Però non si può evitare di apprezzare i nuovi protagonisti, e sperare che vengano sfruttati in modo dignitoso, e non limitarsi come in questa stagione, a inserirli in situazioni spesso autoconclusive, e soprattutto terribilmente ridicole e surreali.

VOTO: 6-

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