The Night Of: una questione di stile

Senza ricorrere a troppi giri di parole, The Night Of è il miglior drama di HBO dai tempi di True Detective.

Immaginate una puntata random di un crime-legal smorza-cervello come Law & Order, uno di quelli con la rodata struttura crimine-processo-fine racchiusa in una quarantina di minuti. Bene, adesso prendete quella puntata randomica e spalmatela in una miniserie da otto puntate lunga ben nove ore. Questo è The Night Of. E se questa premessa vi ha fatto storcere il naso sulla possibile qualità, lasciate che vi spieghi meglio i punti di forza di questo capolavoro.

Nasir Khan, interpretato splendidamente da Riz Ahmed, è un newyorchese figlio di immigrati Pakistani che, dopo un bidone colossale da parte di un suo amico, decide di prendere segretamente in prestito il taxi di suo padre per andare ad una festa. I piani del giovane “Naz” cambiano completamente quando la bella Andrea sale sul veicolo richiedendo, giustamente, un passaggio a casa. Tra i due s’instaura subito un certo feeling: la ragazza si rivela essere una di quelle tossiche impudenti ed affascinanti e, con il suo charme, porta Nasir a casa sua per una serata fatta di droghe, alcol e giochi spavaldi dalla dubbia sanità mentale. Ovviamente i due finiscono per trascorrere la notte biblicamente insieme. Tutto viene sconvolto quando il protagonista trova la giovane in un lago di sangue nel letto in cui avevano trascorso ore di sesso drogato ed ubriaco. Spaventato, Nasir fugge via dalla scena del crimine capitombolando in una serie di errori, sviste e sfortunati eventi che lo portano ad essere prima fermato per una violazione del codice stradale, per poi passare all’essere accusato dell’omicidio di Andrea.

Un incipit classico, uno di quelli da sbadiglio che già si sa come procederanno e come andranno a finire. E invece no! The Night Of elegantemente se ne frega degli stilemi del crime-legal-giallo in cui l’unico scopo è la frenetica ricerca del colpevole, manda beatamente a quel paese tutto quell’affannarsi sul lavoro dell’avvocato come vocazione o tutti quei misteri misteriosi rivelati grazie allo spuntare di indizi improbabili. The Night Of è una serie TV sull’orrore ordinario delle procedure legali, su avvocati che hanno una vita al di fuori dell’aula di tribunale, sulla discesa all’inferno di un giovane, apparentemente innocente, che macchia indelebilmente la sua anima con l’esperienza del carcere. The Night Of è una feroce ma velata critica ad un sistema spesso inutilmente complesso, un sistema che, con indifferenza, miete più vittime di quante ne riesce a salvare tramite l’applicazione di una presunta giustizia.

In otto puntate il capolavoro di Richard Price & Steve Zaillian è in grado di stupirci e di ribaltare costantemente le nostre convinzioni, il tutto attraverso scelte narrative coerenti ed una sceneggiatura che definire perfetta sarebbe un eufemismo. Dall’inizio alla fine, The Night Of è un montante diretto a tutte quelle serie TV che hanno bisogno di un cliffhanger finale per tenere incollato allo schermo lo spettatore sino alla puntata successiva, una dimostrazione di autorialità che rinnega artifici narrativi poco credibili per dedicarsi ad un crudo realismo privo di fronzoli. E, per quanto serioso e tetro nella sua rigorosa attinenza alla realtà, The Night Of riserva allo spettatore anche momenti per sorridere amaramente della normalità delle vite dei suoi protagonisti.

Una serie di personaggi memorabili abitano all’interno di questo capolavoro targato HBO, primo fra tutti il meraviglioso John Stone interpretato da un John Turturro magistrale. Lui, più di tutti, è il vero mattatore della serie, il simbolo di tutto ciò che The Night Of rappresenta: un ordinario avvocato di quarta categoria, abituato a difendere criminali incalliti e a patteggiare per loro, che casualmente incontra nella stazione di polizia Nasir per poi decidere di difenderlo in maniera tale da acquisire maggiore prestigio. Tutto cambia con il passare della serie, lo stesso Naz è il personaggio che più di tutti subisce il cosiddetto “Trattamento Breaking Bad”: da ingenuo e imberbe ragazzino impelagato in un sistema più grande di lui a criminale carcerato che cancella istantaneamente tutta l’empatia provata inizialmente nei suoi confronti.

Una piccola clausola per i futuri spettatori: The Night Of è una serie volontariamente lenta, che si prende i suoi tempi per esplorare ogni singolo anfratto della trama e dei meravigliosi personaggi, mostrandoci anche i dettagli più apparentemente insignificanti delle loro vite. Niente è però lasciato al caso ed ogni minuzia non è altro che un valore aggiunto. Siamo di fronte ad una serie praticamente perfetta, senza nessuna sbavatura di sceneggiatura e dalla regia mostruosa.
Una grande serie, di quelle che verranno ricordate per anni. 

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