Paperugo di Marco e Giulio Rincione, il tetro backstage della vita di un papero

Quando alcuni mesi fa Giulio Rincione ha pubblicato un’immagine di personaggi di chiara ispirazione disneyana fortemente rivisitati in atteggiamenti per loro inusuali, di certo non si aspettava che questa sua chiave di lettura degli iconici personaggi della banda di topolino potesse avere tanto successo e diventare virale sui social network. Da lì in poi, l’idea si è sviluppata sempre più finché, di concerto con il suo editore Shockdom, non si è arrivati alla pubblicazione di Paperi: Paperugo, primo di una trilogia di spillati ambientati in questo deprimente dietro le quinte del colorato mondo dei fumetti per l’infanzia.

Partire dal concept di un papero frustrato e realizzarne un albo a fumetti, tuttavia, non era un’operazione semplice. L’espediente utilizzato dai due gemelli Rincione si è rivelato vincente: i Paperi non sono ciò che sembrano, sono costetti a recitare una parte e la loro vita di tutti i giorni è profondamente diversa dal mondo coloratissimo e scanzonato che tutti ben conosciamo.

E così arriviamo a Paperugo, scritto da Marco e disegnato da Giulio Rincione, un albo che racconta uno spaccato della giornata tipo del protagonista. Non è un fumetto che vuole insegnare una morale, non ha colpi di scena né un cliffhanger finale che lascia in attesa della prossima pubblicazione; è il racconto delle psicosi di questo papero antropomorfo in un modo che – nonostante le fattezze del protagonista e del mondo in cui si muove – risulta estremamente plausibile. Il tutto con alcune soluzioni narrative estremamente interessanti, come quando Paperugo si asporta letteralmente quei grandi occhioni vitrei per svelare due cavità orbitarie infossate dietro un paio di occhiali da presbite.

Quello che colpisce in maniera dirompente, poi, è l’aspetto grafico. Siamo di fronte, anche stavolta dopo Paranoiæ, ad un lavoro straordinario che riesce a conferire alla storia un’atmosfera tetra e fortemente caratterizzata. Il tratto di Giulio è riconoscibilissimo e il suo utilizzo dei colori è eccellente.

In attesa di vedere cosa ci riserverà il secondo albo in uscita nei prossimi mesi, i primi passi mossi in questo tetro backstage dei personaggi della nostra infanzia sono senz’altro ben riusciti: Paperugo è brutale, rapido e davvero bello da vedere. 

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