TWR Shannara 1×01-02, i mezzelfi sognano i risvoltini

Non ho mai letto i libri de Le Cronache di Shannara, ho sempre ritenuto quel nome tamarrissimo – Shannara – un deterrente mica da poco. Mi sapeva tanto di cantante hip hop tipo Queen Latifah e robe simili. Adesso, ne sono certo, all’anagrafe (anche a quella nostrana) spunterà quanto prima una Shannara; da quando un paio d’anni fa vidi chiamare una bambina Sephora come la catena di profumerie, so bene che non ci sono più limiti all’italiota creatività…

Fatta questa inutile premessa-preconcetto, ovviamente ho guardato le prime due puntate della serie TV trasmessa e strombazzata da Sky Atlantic. Per fortuna non avevo grosse aspettative, ero certo delle derive teen che il serial avrebbe avuto (visto che a produrlo è MTV) ma, nonostante fossi preparato al peggio (a cui, come ben sappiamo, non c’è mai fine) queste prime 2 puntate sono state una grossa delusione per i seguenti motivi:

Il momento Hunger Games. Il serial si apre con questi elfi bendati con la magliettina tecnica dry-fit che fanno una gara di corsa senza esclusione di colpi nella foresta. I primi 7 diventeranno gli “eletti” (ormai ci sono più “eletti” al cinema ed in TV che avvocati in Italia), ovvero i custodi di un sacro albero magico. Saranno devotissimi alla magia ed all’albero direte voi… e invece no! Nessuno in questa tribù di elfi crede nella magia. Bah…

La fighetteria fuori scala. Tra barbe studiate dal parrucchiere, sopracciglia ad ali di gabbiano, capelli mordibi e setosi da pubblicità Pantene, t-shirt scollate a V, maglioni col collo largo e giacche che neanche i pet shop boys, ci mancano solo i risvoltini col mocassino lucido senza calze. 

– GO WEST! We will go our way. GO WEST! We will leave someday. –

Il festino elfico. L’equivalente di un trashissimo aperitivo nella Milano da bere pieno di avanzi di bordello e cocainomani col Maserati in garage.  


– Sobrietà a corte –

Il re dei nani degli elfi. Ma dico io, dopo questa overdose di efebici fighetti all’ultima moda, nel ruolo del re elfico ci metti John Rhys Davies che era Gimli nella trilogia del Signore degli Anelli? In pratica è come prendere Maurizio Costanzo per un ruolo da trampoliere albino.

Catania. La servitrice di Amberle si chiama Catania. E niente, fa già ridere così.

Gli spostamenti. Nel giro di due puntate i protagonisti sono andati dappertutto ed hanno incontrato tutti. In una scena sono qui, in quella dopo sono all’altro capo del mondo. Le spiegazioni possibili sono due: o queste famose quattro terre di Shannara sono grandi come il comune di Salza di Pinerolo o c’è la possibilità del “viaggio veloce” come in Fallout.

La pietre magiche. Tralasciamo il fatto che, dopo che hai dato ai personaggi nomi impronuciabili come Amberle Ellessdil, ti potevi sforzare di chiamare delle pietre magiche in un modo un po’ più fantasioso di “pietre magiche” (a dire il vero, in lingua originale si chiamano elfstones). Lasciamo pedere anche che esteticamente le suddette pietre sembrino quei cocci di bottiglia verdi che si trovano a mare sul bagnasciuga. Qui il vero magic moment è quando quel fesso del protagonista dice “le chiamano pietre magiche, sembra che abbiano poteri magici”

Il protagonista. Questo tale Will è un mezzelfo, quindi non ha il rigido dresscode da fighetto estremista dei summenzionati elfi radical chic e, invece dei risvoltini, lui se ne va in giro con il cappuccio della felpa che sbuca dal giubbino di pelle. Perché si sa, i mezzelfi sono più casual, loro vestono da GAP.
La cosa che più mi ha colpito di Will, però, è lo sguardo: ha la stessa espressione stolida di Napoleon Dynamite. 

Insomma, mi è piaciuto ben poco di queste prime due puntate di Shannara. A convincermi sono state le location, gli effetti visivi e il druido interpretato da Manu Bennett (quel tizio che fa Deathstroke nel mediocrerrimo Arrow) che, sorprendentemente, ho trovato il personaggio meglio riuscito di tutti. Comunque sia, per un giudizio più ponderato ci risentiamo a fine stagione (forse).

Intanto per restare sintonizzati su queste frequenze e continuare a lottare contro il degrado di una società in cui il risvoltino è di gran moda, vi ricordo l’ineluttabile like alla pagina Facebook più autorevole dell’internet. La mia:

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