From Hell di Alan Moore e Eddie Campbell

Autori: Alan Moore (testi), Eddie Campbell (disegni)
Casa Editrice: magic Press
Provenienza: USA
Prezzo: € 35,00, 20 x 26, pp. 572, b/w

Sono una patita di fumetti fin da piccola. Ho collezionato Topolino nell’armadio e, come tanti bambini degli anni ’80, ho mandato la foto con la mia collezione.
Sono velocemente passata poi a Dylan Dog, che ancora oggi invade vari scaffali della mia casa, di quella dei miei genitori e diverse cantine in giro per l’Europa… Sempre legata ai seriali di casa Bonelli, la vera svolta è arrivata quando mio fratello ha comprato Maus di Art Spiegelman. Uno dei migliori fumetti che abbia mai letto.
Da quel lontano 1991, le graphic novel sono la MIA tipologia di fumetto. Spaziando ovviamente sul gothic.
In questi anni ne ho comprati molti e pian piano vorrei illustrarvi la mia top ten.
Visto che ci sono già delle recensioni di opere di Alan Moore, continuo la serie con FROM HELL.
Si tratta di un tomone scritto appunto da Alan Moore e illustrato da Eddie Campbell. 572 pagine di inchiostro nero in tutti i sensi!
È stato pubblicato originariamente in dieci episodi usciti tra il 1991 e il 1996 e poi raccolto in un unico volume nel 1999. In italia è stato pubblicato in 16 capitoli, ma io ho comprato il volume unico al Torino Comics nel maggio del 2006. Questa edizione ha come chicche le note ai testi fatte da Moore e un’appendice sugli “squartatorologi”, i cosiddetti studiosi di Jack lo Squartatore. Si, perché la storia è proprio quella del più famoso Jack di Inghilterra.
La vicenda la conosciamo tutti e l’abbiamo vista in varie versioni anche sul grande schermo, ma in modo originale qui Jack è subito rivelato e diventa un protagonista reale e impersonificazione del Male che affligge l’uomo.

Quello che mi ha affascinato appena sfogliato è stato sicuramente lo stile grafico, la penna sottile, il clima cupo e tetro, la ricchezza di dettagli. I disegni ricordano un po’ Crepax e in qualche modo Frank Miller, oltre che nei tratti delle bocche dei personaggi un disegnatore di Dylan Dog di cui ora non riesco purtroppo a ritrovare il nome ( avete presente gli albi con le bocche carnose con la fossetta al centro?)

In generale quando scelgo un fumetto guardo molto “l’aspetto estetico”, se le immagini sono affascinanti e particolari. Mi piacciono quelle pagine che potrebbero da sole essere dei quadri.
Ma nello stesso tempo, prediligo un buon rapporto qualità/prezzo. Mi spiego. Valuto anche la quantità di dialoghi e il numero di vignette per pagina.  E in questo senso, From Hell mi soddisfa a pieno. Lo schema prevede la classica scacchiera fitta di vignette 3X3, con rare illustrazioni a piena pagina.  I dialoghi sono pochi e calibrati ma rendono la giusta atmosfera fumosa della Londra ottocentesca, mentre nella sceneggiatura dominante si riconosce la mano del maestro Moore. Un mix perfetto.

Per la storia i due hanno studiato a lungo gli accadimenti storici e le varie pubblicazioni sul tema, e le note in appendice ne sono la testimonianza. La sceneggiatura si basa sulle teorie di Stephen Knight e dell’intrigo massonico, ma Moore ha confessato di aver attinto molto dalla sua mente creativa, dando una sua evoluzione personale all’intrigo. La fantasia del Mago arriva anche a intrecciarne la vicenda con quella dell’elephant man, nel collegamento incredibile dell’ospedale di Whitechapel, in cui mister Merrick fu ospitato per molti anni.
Un’altro aspetto che mi ha catturata è stata ovviamente la presenza imponente della città di Londra con le sue atmosfere, le sue strade desolate dalla povertà e dall’umanità sconfitta dalla vita. L’architettura è così importante nella storia da essere illustrata nel capitolo 4 in maniera minuziosa, tramite un giro turistico tra i principali monumenti, simboli secondo Moore della malvagità eterna del genero umano.


Insomma, anche l’architettura… un altro punto a suo favore!

Non mi resta che dire che se non l’avete letto, dovete!
VOTO 9

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