TWR Guardiani della Galassia: riferimenti fumettistici ed easter eggs

Prima dell’uscita del film, James Gunn ci aveva avvisati: Guardians of The Galaxy sarebbe stato il film più ricco di riferimenti all’universo Marvel tra quelli prodotti finora. E in effetti è stato così: il film è una vera miniera di citazioni ed easter eggs. Ho deciso dunque di condividere con voi la mia infinita conoscenza della cosmologia Marvel (figlia anche della mia patologica memoria eidetica) e di analizzare tutti, ma proprio tutti, i riferimenti fumettistici e gli easter eggs presenti nel gioellino su celluloide diretto da James Gunn con tanto di riferimenti sui volumi da leggere. Naturalmente segue una pioggia di meteoriti spoiler.

Partiamo dall’inizio, dal flashback negli anni ’80 in cui un Peter Quill bambino assiste alla morte della madre. Pochi avranno notato che Meredith Quill (l’attrice Laura Haddock) aveva già fatto la sua comparsa nel Marvel Universe Cinematografico: aveva chiesto un autografo a Steve Rogers in Captain America: The First Avenger

Da qui scaturisce però un altro grosso mistero: parlando del padre di Peter, Meredith lo descrive come un angelo. Nei comic Marvel, Peter è il figlio di J’Son sovrano di Spartax, tuttavia James Gunn ha dichiarato che al cinema non sarà così. Chi è dunque il padre di Quill? Ne riparleremo alla fine di questo post.

Arriviamo ai giorni nostri e ritroviamo Quill adulto nei panni del mercenario cercatore di tesori. Ma, prima di concentrarci su di lui, dobbiamo dire due cose sulla sua nave: la Milano.
Il design è ispirato a Nave, il mezzo senziente di Quill presente nei fumetti di Star-Lord anni ’70-’80, storie che trovate sul volume Rocket Raccoon e Star-Lord recentemente edito da Panini in cui sono presenti anche le prime avventure di Rocket a firma Mantlo, Giffen, Mignola.

Il nome, invece, è tutta farina del sacco di Gunn: il Quill cinematografico è notevolmente influenzato dalla cultura pop anni ’70-’80 e Nave è stata ribattezzata Milano in onore di Alyssa Milano, star di Casalingo Superpiù (e, successivamente, di Streghe).

 
 

Per restare in tema citazioni anni ’80, guardate bene lo stereo di Star-Lord, oltre alla bambolina Troll (tanto in voga 30 anni fa) ci sono degli stickers di Alf, l’alieno della serie TV!

Sul pianeta Morag, Quill farà la spiacevole conoscenza di Korath l’Inseguitore (per gli amici solo Korath), un kree interpretato da Djimon Hounsou. Korath è comparso per la prima volta all’inizio degli anni ’90 sulla run di Quasar scritta da Gruenwald e disegnata da un Greg Capullo alle prime armi.

L’Inseguitore è accompagnato dagli alieni Sakaaran (ricordate Planet Hulk?) e indovinate un po’ chi c’è sotto l’elmo di uno di loro? Il regista James Gunn, che si è voluto regalare un cameo ‘in incognito’. Ovviamente c’è anche l’immancabile cameo di Stan ‘The Man’ Lee che troveremo, invece, in villeggiatura su Xandar.

Durante la fuga, Star-Lord ricorda di essere in dolce compagnia: anche l’aliena Bereet – tanto per cambiare – ha una controparte cartacea, comparve, infatti, nelle storie di Hulk a cavallo tra gli anni ’70 ed ’80. 

Poco dopo facciamo la conoscenza di Yondu Udonta, interpretato da Michael Rooker, attore che molti di voi ricorderanno per il ruolo di Merle Dixon in The Walking Dead. Gunn ha profondamente riscritto il personaggio: lo Yondu dei fumetti, infatti, è un membro della formazione originale dei Guardiani della Galassia creata nel 1969 da Arnold Drake e Gene Colan. Serie ambientata nell’anno 3.000 che aveva un roster di personaggi totalmente differente rispetto a quello attuale.
Le prime avventure dei Guardiani originali sono pubblicate sul volume Marvel Gold – Guardiani della Galassia, I Vendicatori del Futuro.
Qui, invece, Yondu è il capo di una banda di mercenari ed è lui ad aver cresciuto Quill dopo che il (misterioso) padre del ragazzo lo aveva incaricato di recuperarlo sulla Terra, salvo poi scomparire.
Punto in comune con i fumetti, oltre alla pelle blu con crestina rossa (oggi più che mai di moda), è la freccia ‘non convenzionale’ di Yondu. 

Su Xandar prima e nella prigioni Kyln poi (entrambe location dei fumetti Marvel), i 5 protagonisti finalmente si incontreranno per mettere insieme questo ‘branco di idioti’, per dirla come il Denariano Saal (uno dei Nova presenti nel film).
Ma da dove viene fuori questo gruppo?
La formazione dei Guardiani cinematografici prende spunto da una run relativamente recente: mi riferisco a Guardians of The Galaxy del 2008 di Dan Abnett ed Andy Lanning (meglio noti come DnA). 
La cosmologia Marvel ripartì, dopo anni non troppo felici, nel 2006 con Annhilation, evento cosmico di Keith Giffen che ridiede popolarità a personaggi come Nova (Richard Rider), Ronan, Drax e Star-Lord.
Da qui DnA misero insieme un sequel altrettanto valido, Annihilation Conquest. Un evento che rappresenta un punto di svolta per i Guardiani. Keith Giffen, autore della mini Annihilation Conquest: Star-Lord, ‘presenta’ Quill a Rocket Raccoon e Groot, due personaggi ripescati dal dimenticatoio Marvel dopo anni di quasi totale inattività e gli da nuova vita.
Nessuno poteva immaginare che, nel giro di soli 5-6 anni, l’albero umanoide ed il procione parlante sarebbero diventati da comprimari nei fumetti a principali artefici del successo di un blockbuster hollywoodiano.

Dall’epilogo di Conquest prenderà il via la run Guardians of The Galaxy di cui vi parlavo più su: 25 numeri pubblicati dal 2008 al 2010 in cui oltre a Star-Lord, Gamora, Drax, Groot e Rocket erano protagonisti anche il cane russo Cosmo ed Adam Warlock, entrambi personaggi di cui parleremo tra poco.
Annihilation (recensito qui) lo potete trovare su Le Grandi Saghe #68, in 4 volumetti della collana Marvel Crossover o in 3 volumi della serie Marvel Monster Cosmici.
Annihilation Conquest (recensito qui) è stato pubblicato in 5 volumetti Marvel Crossover o in 2 volumi della serie Marvel Monster Cosmici.
La run Guardians of The Galaxy di DnA, invece, la trovate integralmente in 2 volumi Marvel Monster Cosmici.

Dopo la fuga dalle Kyln, i Guardiani arriveranno alla stazione spaziale Ovunque, che altro non è che la colossale testa di un Celestiale (una razza di antiche e gigantesche entità cosmiche create da Jack Kirby) che orbita ai margini dell’universo. Anche Ovunque è un parto della mente di DnA: per la precisione comparve sull’ottima run di Nova partita nel 2007.

Su Ovunque troveremo la vera miniera di easter eggs del film: la collezione del Collezionista.

Taneleer Tivan, noto ai più come Il Collezionista, è un potente alieno che creò un museo in cui raccogliere rari manufatti e forme di vita. Una volta provò persino a collazionare gli Avengers ma – indovinate un po’ – questi lo sconfissero e per lungo tempo custodì nel suo museo una gemma dell’Infinito che gli fu rubata da Thanos.

Interpretato da Benicio Del Toro in Guardiani della Galassia, Taneleer ha una collezione altrettanto ricca e variegata. 
Nelle teche potete vedere uno dei chitauri (gli alieni che hanno invaso la Terra in The Avengers), un elfo oscuro (i villain di Thor: The Dark World), uno slither (parassiti protagonisti del primo film di James Gunn che no, con la Marvel non c’entra nulla) e poi Cosmo, il cane russo con la tuta da astronauta di cui vi accenavo qualche riga più su. Creato anche lui da DnA, Cosmo compare sulla run di Nova nella veste di sovraintendente/custode di Ovunque e, poco dopo, si unirà ai Guardiani della Galassia (quando stabiliranno la loro base operativa nella testa del Celestiale). Dimenticavo: Cosmo ha poteri telepatici!

Ricordate che negli anni ’50 i russi spedirono un cane di nome Laika nello spazio sulla navetta Sputnik? Beh, Abnett e Lanning devono aver preso più di uno spunto dalla storia di Laika.
PS naturalmente anche la schiavetta del Collezionista, Carina Walters, ha una controparte cartacea: nei fumetti, però, è la figlia del Collezionista. 

Tuttavia l’elemento più importante presente nel museo/collezione è un’altro: un bozzolo. Ma di questo parleremo tra poco, concentriamoci prima su un altro importante sviluppo legato alla scena al museo: Taneleer svela ai Guardiani che la misteriosa sfera che si sono procurati contiene una delle 6 gemme dell’Infinito. Per la precisione si tratta dalla Gemma del Potere.
Ne abbiamo già incontrate altre nel corso dei film Marvel. Eccole:

Ricapitoliamo dove sono:
Lo scettro di Loki è in possesso dell’Hydra (scena post-credit di Captain America: The Winter Soldier)
L’Aether è nel museo del Collezionista (gli è stato consegnato nella post-credit di Thor: The Dark World da Lady Sif e Volstagg)
La sfera ritrovata da Quill è su Xandar custodita dai Nova Corps (finale di Guardians of The Galaxy)
Il Tesseract è ad Asgard (finale di The Avengers). 
Naturalmente questa è solo l’ennesima conferma che i Marvel Studios stanno lentamente preparandosi a portare sul grande schermo (per Avengers 3?) uno tra gli eventi più celebri dell’Uinverso Marvel: la saga  del Guanto dell’Infinito, prima parte della tetralogia dell’Infinito di Jim Starlin. Thanos riesce a far suo il Guanto e le sei gemme divenendo pressoché onnipotente: i più grandi eroi della Terra guidati da Adam Warlock si opporranno alla sua sete di distruzione.
Al momento tutte le edizioni sono esaurite, sul mercato dell’usato trovate Il Guanto dell’Infinito in edizione Marvel Gold Panini, su Le Grandi Saghe #80 o nella prima ed. italiana sul mensile Zona M della Play Press.

E ora due parole sui villain.
Ronan l’Accusatore, che è interpretato da Lee Pace (il re elfico Thranduil nella trilogia de Lo Hobbit), è un kree creato sulle pagine di Fantastic Four da Stan Lee e Jack Kirby. In tempi più recenti è stato protagonista (positivo però) delle due saghe cosmiche di cui abbiamo appena parlato: Annihilation ed Annihilation Conquest.


Nebula, interpetata da Karen Gillan (che i fan del Doctor Who avranno riconosciuto per essere Amy Pond, la prima assistente patata del dottore), nei comics fu avversario degli Avengers e dei Nova Corps oltre ad essere coinvolta nella saga Il Guanto dell’Infinito. PS per calarsi nei panni di Nebula, Karen Gillan i capelli se li è tagliati per davvero…


Ma, anche se ha pochissimo spazio, a catalizzare l’attenzione è la comparsa di Thanos, il folle titano adoratore della Morte creato da Jim Starlin (un nome che, non a caso, ricorre speso in questo post). Già visto nella post-credit di The Avengers, finalmente lo vediamo ghignare sul suo trono volante:

Una recente e ben riuscita storia a fumetti sulle origini del Titano è L’Ascesa di Thanos di Jason Aaron e Simone Bianchi (qui la recensione).

E ora andiamo ad analizzare la scena post-post-credit e parliamo del clamoroso ritorno di Howard Il Papero dopo 30 anni dal film Howard e il Destino del Mondo, costato alla Lucasfilm più de Il Ritorno dello Jedi e vincitore del Razzie Award come peggior film del 1986. Il papero, creato sulle pagine dei fumetti Marvel da Steve Gerber, ritorna sul grande schermo ma il suo cameo è puro fan service, non vuol dire che Marvel stia programmando il ritorno di Howard in grande stile. Insomma, si tratta semplicemente di una strizzata d’occhio a nerd vintage come me che, al solo vederlo, sono saltati sulla poltroncina del cinema. Inoltre l’inserimento di Howard rientra perfettamente nell’ottica del citazionismo anni’80 di cui è pieno il film.

Ma il dettaglio più significativo della post-post-credit è un altro: il bozzolo di cui vi parlavo in precedenza.
Nella post-credit di Thor: The Dark World faceva bella mostra questo gigantesco bozzolo:

  

Lo stesso bozzolo lo ritroviamo nella post-post-credit di Guardiani della Galassia con una colossale differenza: si è APERTO. Guardate alle spalle di Howard:

Lo stesso Gunn ha confermato che il bozzolo contiene Adam Warlock. L’essere noto inizialmente come ‘Lui’ (Him) fu protagonista di una memorabile run scritta dal solito Jim Starlin (ancora lui) che rese Warlock il portatore di una delle 6 gemme: la Gemma dell’Anima. E indovinate un po’ chi fu la sua nemesi? Thanos, ovviamente.


Storie che trovate su Warlock Omnibus o su Supereroi il Mito #30. Tra l’altro questa run di Warlock vede l’esordio assoluto nei fumetti Marvel di uno dei Guardiani: Gamora, la donna più pericolosa della galassia.

 

Vi chiederete ‘perché tutto questo entusiasmo per Warlock?’ Intanto perché è uno dei miei personaggi Marvel preferiti, ma questo credo vi importi ben poco.
In realtà Warlock è un personaggio essenziale nelle vicende che riguardano le gemme, fu il portatore della Gemma dell’Anima ed è storicamente il principale antagonista di Thanos. Ma c’è un altro elemento: torniamo all’inizio di questo post, alla domanda ‘Chi è il padre di Star-Lord?’
Meredith Quill parando del padre di Peter dice ‘aveva la faccia di un angelo… era molto potente’.  
Alla fine del film, Nova Prime dice che il DNA di Quill è per il 50% di origine sconsciuta, per questo motivo probabilmente Peter è riuscito a reggere il potere della gemma. E, guarda caso, Adam Warlock è un essere potentissimo creato in laboratorio per essere geneticamente perfetto, dunque non appartiene a nessuna razza aliena conosciuta ai Nova Corps. Che sia proprio Adam Warlock il padre di Quill?
Lo scopriremo a luglio 2017, data di uscita di Guardians of The Galaxy 2!

Ooga Chaka, amici di The Walking Rec, io vi saluto e vi ricordo di fare un salto sulla mia pagina facebook:

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