TWR la (psico)analisi di Kick-Ass 2: un calcio nel sedere… dello spettatore.

Nel 2008 Mark Millar si inventa Kick-Ass: la storia un ragazzetto sfigato e nerd di nome Dave Lizewski che un bel giorno indossa una tutina verde e gialla e, armato di due manganelli, va in giro a pestare cattivoni. Al di la del plot banalotto, la prima saga a fumetti di Kick-Ass è divertente, allegra e coinvolgente e rappresenta l’ultima trovata degna di nota di uno sceneggiatore che (ormai da qualche anno) è decisamente a corto di idee.
Ma che dici? Millar è sballosissimo! L’hai letto Nemesis? E di Kick-Ass 2 poi, ne vogliamo parlare?
Ma vedi, caro fan, sarebbe meglio non parlarne proprio. Millar di cose buone (e di cose ottime) ne ha fatte parecchie, è innegabile. Pensa che (opinione personalissima) trovo che i suoi Ultimates disegnati da Bryan Hitch siano la cosa migliore che la Marvel abbia pubblicato dal 2000 in poi. Ma negli ultimi anni non ha fatto altro che tirare fuori roba mediocre o, come nel caso di Kick-Ass 2, davvero penosa.
La recensione di Kick-Ass 2 (il fumetto) l’avevo scritta un annetto fa, se vi va la trovate qui. Ma adesso parliamo del “film” (il virgolettato è d’obbligo).

Nel 2010 Matthew Vaughn realizza una godibile trasposizione cinematografica del primo capitolo di Kick-Ass. La pellicola mantiene l’assurda e divertente visione dei mondo dei vigilanti in maschera della controparte cartacea ed apporta anche dei correttivi sostanziali alla trama. Big Daddy, interpretato da Nicholas Cage, non è un nerdone sfigato appassionato di fumetti che ha trasformato la figlia in un’assassina a sangue freddo, bensì un ex-poliziotto incastrato dalla mala che… ha trasformato la figlia in un’assassina a sangue freddo. Insomma se sei un ex-poliziotto te lo puoi permettere di insegnare alla tua prole l’uso la katana invece della tabellina del 9; ad Hollywood ad un nerdone di 50 anni questo lusso non sarebbe consentito.
Altro correttivo è che il Dave del film è imbranato si, ma fino a un certo punto: la versione su carta è quella di uno sfigato terminale, al cinema almeno si tromba la bella di turno.

Insomma Kick-Ass 1: fumetto ok e film ok+.

Kick-Ass 2: fumetto insignificante e film insulso.
NOOOOOOOOOO! Kick-Ass 2 è fichissimo! E’ la sublimazione della violenza, una violenza divertente e catartica! E’ il supereroe nella vita reale, le dure conseguenze della vita da vigilante!
Ma non dire minchiate corbellerie.

Partiamo con un riassuntone della “trama” (le virgolette sono d’obbligo anche qui) del film sceneggiato e diretto da tale Jeff Wadlow:
Kick-Ass ed Hit-Girl, la sua compagna di schiaffoni, saltano tutti i giorni la scuola per andare ad allenarsi nella sacra arte del pestaggio ultraviolento. Hit-Girl viene però sgamata dal padre adottivo (che è un poliziotto) e fa giurin giurello che non picchierà più nessuno.
Allora Kick-Ass trova un gruppo di deficienti in costume capitanati dal Colonnello Stars & Stripes (nel fumetto c’erano addirittura il Colonnello Stars ed il Tenente Stripes, nel film hanno fatto una crasi) interpretato da Jim Carrey. Il gruppo di decerebrati del Colonnello, denominato Minchioni Justice Forever, è composto da:
– Night Bitch, ovvero la Puttana della Notte (!!!), un avanzo di bordello che, in effetti, la da’ via con una certa disinvoltura 
Battle Guy, il compagno di classe paffutello di Dave che gira con uno scudo di plexiglas
Insect Man, una ragazzo che ha deciso di fare il vigilante perchè la sua omosessualità non è accettata dai suoi amici
Dottor Gravity, che sarebbe Turk di Scrubs con una mazza da baseball e… (rullo di tamburi)
– una coppia di pensionati in tuta acetata armati di una borsetta con dentro un mattone.

Mentre i Minchioni Forever pestano delinquenti, la vita di Hit-Girl (ormai ragazzina tutta casa, chiesa e Justin Bieber) trasforma parte del film in un teen-movie: lei che fa le selezioni per il corpo di ballo, le amiche stronze che la vogliono uniformare, il primo appuntamento, la Smemo, il menarca ed altre banalità. Ma Mindy/Hit-Girl decide di vendicarsi delle stronzette usando un assurdo aggeggio che fa vomitare e scagazzare le persone che lo toccano (credo si chiamasse “cagovomito” o vomicacca” una cosa del genere). E così questa inutile, lunga e decontestualizzata parentesi teen-movie-brufolazzi si chiude con gran classe: in un trionfo di vomito e diarrea a spruzzo.

Nel frattempo Chris D’Amico, debole ed imbecille figlio del boss mafioso ucciso al termine del primo film, indossa una tutina fetish e si proclama supervillain su Twitter (!!!) col nome di Mother Fucker. A questo punto, coi soldi del papi, Mother Fucker recluta anche lui la sua combriccola di fenomeni parastatali: Morte Negra, Genghis Carnage e Madre Russia (un mash-up tra Ivan Drago e Robocop ma con le tette).

La polizia brancola nel buio perchè (cito testuale): “Quando si tolgono le maschere diventano irriconoscibili!
E certo: le maschere li rendono irriconoscibili! Come no!
E, in tutti i casi, rintracciare l’account twitter di un ragazzino mitomane sarebbe troppo complicato. Roba che ci vorrebbe un’hacker come Lisbeth Salander, vero?

Infine, per chiudere in bellezza, 25 minuti di botte da orbi e schizzi di sangue tra cosplayers.

Ok, non voglio fare il moralista, la violenza ci potrebbe stare se fosse funzionale alla “trama” ma è il film di suo a non avere ne’ capo ne’ coda (ne’, tantomeno, spina dorsale): sono soltanto pugnazzi non-sense per una pellicola che non sa dove vuole andare a parare. I costumi ed i nomi dei succitati deficienti protagonisti sono ridicoli e potrebbero andar bene in un film demenziale come Mystery Men con Ben Stiller; ma questo Kick-Ass 2 non è demenziale e non ha neanche la pretesa di esserlo, è solo stupido.

Nel primo capitolo il duo formato dal BigDaddy interpretato da Nicholas Cage e da una Chloe Moretz ancora bambina nei panni di Hit-Girl funzionava e divertiva. La versione Non E’ La RAI di Hit-Girl invece perde 3-0 a tavolino contro la sua controparte fanciullesca. Inoltre Jeff Wadlow, oltre ad avere realizzato una pessima e debole sceneggiatura partendo da un fumetto già pessimo e debole di suo, ci delizia con una regia adatta al video musicale di una boy band. 

La puzza di bidone era arrivata già qualche settimana fa quando Jim Carrey aveva preso le distanze dal film per l’eccessiva dose di violenza fine a se stessa (anche se ci sarebbe da chiedergli: Ma tu Jim la sceneggiatura, prima di firmare il contratto, non te la eri letta?). A queste accuse aveva risposto, con la solita umiltà, Mark Millar:

Questa è finzione e come Tarantino e Peckinpah, Scorsese e Eastwood, John Boorman, Oliver Stone e Chan-Wook Park. Kick-Ass evita la solita strage senza sangue delle grandi pellicole estive e si concentra invece sulle conseguenze della violenza.”
E poi…
Immaginate un film di Rocky in cui Stallone non prende nessuno a pugni in faccia”
Per chiudere con:
Dobbiamo solo sederci e goderci il rilascio di serotonina determinato dal vedere i cattivi fare una brutta fine, come quando abbiamo visto esplodere la Morte Nera.

Dunque, vanaglorioso Millar, per giustificare la bontà della tua “opera” (per la terza volta virgolette obbligatorie), paragoni il sig. Jeff Wadlow a Tarantino e Scorsese e metti a confronto Kick-Ass con Rocky e Star Wars. Certo… e io sono il nuovo Aldo Grasso!

Insomma rispetto al primo capitolo, Kick-Ass 2 si è spogliato dell’originalità, dell’allegria, del divertimento (e anche della trama) che lo avevano reso un film davvero godibile e si è “giovato” della sola aggiunta di qualche spruzzata di vomito e diarrea.
Un sequel che i calci nel sedere, più che darli, li prenderà, eccome, al botteghino…

 

A proposito, c’è persino una scena dopo i titoli di coda. Ma non credo che nessuno si sia fermato per vederla.

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