Umani vs Sintetici -Aliens #2 (Aliens: Defiance #3-4 saldaPress)

Il 2017 è sempre più l’anno di Alien e dell’universo espanso legato a questo titolo. Dopo un ottimo primo numero, il mensile Aliens torna a parlarci del nuovo corso degli Xenomorfi con Aliens: Defiance. E questa volta lo fa anche con un disegnatore italiano.

Sebbene il primo numero avesse solo stuzzicato la curiosità dei lettori, i due nuovi capitoli contenuti nel mensile pubblicato da saldaPress sono una conferma del fatto che Brian Wood sappia gestire ottimamente le atmosfere claustrofobiche e le tinte horror presenti nell’Alienverso. Nel primo capitolo di questo mese è coadiuvato dai disegni di un bravissimo Riccardo Burchielli, estremamente bravo nel ritrarre un passaggio più “carnale” della storia, sebbene si tratti perlopiù di carne sintetica. Zula Hendricks, aiutata da uno dei sintetici Davis che l’accompagnano nella sua missione, si trova nuovamente ad affrontare l’incubo del suo incidente. Eppure questa volta Wood fa un ulteriore passo in avanti mostrandoci cosa sia accaduto a Zula e la sorpresa non sarà poca. Lo scrittore riesce a trovare uno stratagemma molto efficace per aprire i successivi sviluppi nella serie: Zula sarà in grado di affrontare i pericoli che si prospettano dal prosieguo di questa missione? Ma soprattutto, esiste ancora una missione o gli obbiettivi sono mutati?

Se la prima parte del mensile è molto più incentrata sull’azione, la seconda, oltre a mostrarci, appunto, la verità sull’incidente in cui è coinvolta Zula Hendricks, si fa molto più riflessiva e pacata, riportandoci all’impostazione vista nei capitoli iniziali. Gli xenomorfi sembrano dunque non costituire più una minaccia, eppure Wood si preoccupa si farceli tenere sempre bene a mente, perché non sai mai quando un alieno può piombarti nell’astronave. Stupenda, ad esempio, la tavola completamente muta in cui Zula guarda fuori da un oblò e improvvisamente vediamo piombare sul vetro uno xenomorfo, fluttuante nello spazio e, fortunatamente per lei, morto. In questa tavola, grazie ovviamente anche al buon lavoro dell’altro disegnatore impegnato su questo capitolo, Tony Brescini, è racchiuso tutto il senso dell’atmosfera che si respira in queste pagine. Una narrazione che alterna momenti di calma in cui il timore del “mostro” è comunque costante e presente, a scene d’azione dal forte impatto emotivo, soprattutto con sintetici protagonisti.

In questo senso Aliens: Defiance sembra ancora di più porsi sul solco iniziato nel 2012 con Prometheus e proseguito col recente Alien: Covenant (di cui trovate la walkingrecensione qui): approfondire e sviluppare il rapporto tra umani e sintetici, tra uomo e macchina, tecnologia, ma senza mai perdere di vista la più grande minaccia dell’universo ovvero l’uomo stesso. Sì perché, se seguiamo i concetti espressi in questo nuovo corso dell’universo di Alien, viene ancor più urlato a gran voce che il problema non sono gli xenomorfi ma l’idea di volerli controllare, di pensare di poterli controllare. Quello che i sintetici devono – sempre – fare è riportare sulla Terra un qualsiasi tipo di campione xenomorfo oppure analizzarlo e sfruttarlo per renderlo un’arma. Insomma non una passeggiata se pensiamo che ci sono voluti film e fumetti per poterne fare fuori almeno uno. In questo modo ci si addentra anche nell’altra questione portante ovvero lo sviluppo tecnologico e l’approccio umano alla nuova tecnologia, in modo particolare ai progressi in materia di intelligenza artificiale.

Il mensile dedicato agli xenomorfi resta sempre consigliato. Si tratta di una lettura intelligente, a metà strada tra un fumetto “commerciale” e un fumetto con un respiro più ampio, che cerca di usare la narrazione fantascientifica e horror per raccontare qualcosa di diverso, di altro, di lontano e misterioso, non perché distante nello spazio, ma perché nascosto nelle fibre più intime dell’animo umano (come ormai sempre più spesso fa questo fumetto “di genere”). Il prosieguo della narrazione, sono sicuro, mostrerà con ancor più determinazione il percorso che Brian Wood sta tracciando, soprattutto perché gli indizi per gli sviluppi futuri sono stati lanciati con dovizia di particolari. Se siete amanti dell’universo di Alien, questa serie non potete assolutamente ignorarla, perché lascia aperti tanti spiragli per ottime ed ampie riflessioni, sia su argomenti quotidiani sia sulla natura dell’Alienverso (quindi ottima per tutti i fan a caccia di dettagli e citazioni). Per questa recensione è tutto, ci rileggiamo prossimamente.

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