TWR lo (psico)pagellone di Gomorra 2

La seconda stagione di Gomorra è partita con aspettative altissime dopo il grande successo all’esordio lo scorso anno. Ad un avvio stentato in cui i nostri protagonisti sono stati sballonzolati in ogni dove tra Honduras, Germania, Trieste, Roma e Secondigliano manco fosse un film degli Avengers, è seguito un aumento di ritmo con un epilogo scontato ma, comunque, molto soddisfacente. E ora, dopo questa breve premessa, ecco a voi il pagellone di Gomorra 2

Cirù: voto 6-. Dopo aver bruciato una ragazzina nella prima stagione, Ciro Di Marzio, il protagonista positivo della serie, inizia la stagione due soffocando la moglie di fronte ad un romantico chiaro di luna in spiaggia e poi – ispirato dalle pire funebri della mitologia norrena – ne brucia il corpo dentro una Mini Cooper, perché bisogna comunque dimostrare un certo tenore di vita (se sei un boss della mala tua moglie non puoi mica carbonizzarla in una Panda 4×4). La sua uscita in lacrime dall’obitorio dopo aver ricevuto gli effetti personali della compagna è un lampante esempio metodo Stanislavskij: l’attore Marco D’Amore si è ispirato ad un muflone che mangia una barbabietola.
Dopo essere diventato un boss rispettato e fashion, cade in disgrazia e fa ammazzare tutti quelli che nel corso della stagione si sono alleati con lui, dimostrandosi così un talismano porta sfiga mica male. Dopo la morte della figlia, si vendica uccidendo don Pietro con un headshot alla Call of Duty

 

Salvatore Conte voto 2 frittùr. Il buongustaio goloso di fritto di paranza mostra un’inattesa attitudine bicuriosa innamorandosi di Nina la trans. Dopo aver preso parte ad una manifestazione del distaccamento partenopeo del Ku Klux Clan, viene sgozzato come una comparsa qualsiasi tra il cordoglio di migliaia di spettatori inconsolabili.

O’ Principe: voto 7. Un malavitoso animato da buoni sentimenti, uno che regala giocattoli ai bambini per strada e magari gli offre pure un contratto co.co.co. come spacciatori di bamba. Muore a testa alta dopo aver coronato il sogno di ogni adolescente: possedere un puma in terrazza.

O’Nano: voto 5. Capisce prima degli altri che il Principe è un doppiogiochista ma, come il protagonista della favola di “A lupo, a lupo”, ha ragione ma non gli crede nessuno. Muore male in riva al mare.

Scianel: voto numero 5. Il suo canto libero con dildo d’oro in mano ha portato minacce di azioni legali da parte della nota cantante neomelodica Cinzia Oscar, autrice del pezzo intonato con grazia da Scianel. Un momento che rimarrà nella storia come una delle più memorabili pagine della fiction italiana. 

Lelluccio: voto 2 di picche. Quel cornutone del figlio di Scianel esce di galera e nel giro di poche settimane si dimostra un vero boss (delle torte):
1- viene a sapere che la moglie è un troione imperiale e lo cornifica da anni
2- lo investono mentre si bullava in giro col suo scooterone
3- provano ad ammazzarlo con la complicità della moglie 
4- gli arrestano la mamma… ad un posto di blocco!
5- lo ammazzano
Chapeau, Lellù. 

Marinella voto 69. Cornifica il marito Lelluccio con Mario, l’autista di Scianel, causandogli la crivellazione dei gioielli di famiglia. Memorabile la sobrietà con cui ha affrontato il red carpet alla premiere della serie. La farfallina di Belen, pare, si sia suicidata donando il suo cadavere ad un entomologo. 

Malamore voto 9, impiegato del mese. Unico personaggio a non cambiare mai bandiera in due stagioni di Gomorra, dimostra nel finale di stagione di essere portatore sano di valori un tempo dimenticati baciando un crocifisso prima di sparare a sangue freddo ad una bambina. In odore di diventare testimonial per donare l’8 per mille alla chiesa cattolica.

Patrizia voto 0. Trattandosi della nipote di Malammore, anche lei manifesta un’invidiabile abnegazione sul posto di lavoro. Da personal shopper della crème de la crème di Secondigliano si trasforma in mezza giornata in “ambasciatrice” di un latitante. Il suo attaccamento al nuovo datore di lavoro è tale che, al primo giorno di servizio, si cancella dal braccio un tatuaggio di 3 metri per 2 raffigurante un leone con l’ausilio di un cucchiaio incandescente, perché don Pietro preferiva i tribali o, al massimo, gli ideogrammi. Poi l’ustione guarisce miracolosamente (oppure gli sceneggiatori se la sono scordata). Finisce per farsi trapanare con vigore da Don Pietro, restando vedova prima di subito e battendo così il record finora detenuto da una mantide religiosa di Sorrento.

O’Track: voto 7. Il Robin Hood di Secondigliano prova a rendere il mondo un po’ più giusto rubando un Rolex ad un figlio di papà della Roma da bere. Poi, per continuare a portare avanti i valori in cui crede, si impadronisce di una piazza di spaccio e poco dopo muore malamente per mano di Scianel. Breve ma intensa, la sua performance ha lasciato un segno indelebile.  

Gennybello: voto 9. Ispirandosi all’Ezio Greggio di Yuppies, Gennybello, nell’inedita veste di arrampicatore sociale, impalma la figlia di un boss palazzinaro e, con invidiabile tempismo, fa arrestare il suocero nel giorno delle nozze. Si libera dell’ingombrante peso del padre armando la mano di Ciro. Il vero trionfatore della stagione è lui. 
Nota di merito per il look sfoggiato alle nozze: cresta alla mohicana pettinata con riga di lato grazie a gel kerakoll ed abito confezionato dai mestri cioccolatieri della Lindt.


La sobrietà

Don Pietro voto 4. Ritroviamo il boss latitante di casa Savastano a mangiare krauti in Germania. Rientra a Napoli per andare a vivere nella depandance di una coppia di vecchi. Specchio del suo ritorno al potere è il trasloco nel retrobottega di un’officina abbellito con carta da parati damascata e lampade d’oro zecchino. Muore tradito dal figlio Gennybello per mano di Cirù e ‘a fine da’ stagione sta tutta ‘cca…  

E ‘gguardie: non pervenute. Ok, Gomorra vuol mostrare allo spettatore una realtà cruda e senza legge ma è comunque legittimo chiedersi: la moglie di Ciro è stata carbonizzata e la figlia, pochi mesi dopo, uccisa a colpi di pistola. Chiamare Ciro in questura per fargli due domandine, no?
E non dimanetichiamo Genny Bello, figlio di un ricercato internazionale, che si vede regolarmente con il padre e ci parla persino al cellulare senza essere mai seguito, né tantomeno intercettato.
Insomma, uma spruzzatina di forze dell’ordine non avrebbe mica guastato. 

In chiusura due menzioni d’onore.
La prima per il brano Secondigliano Regna del rapper EnzoDong, colonna sonora dell’episodio 2×12. La romantica dichiarazione d’amore di un poeta contemporaneo al suo quartiere d’origine.

La seconda per l’anonimo genio che ha inventato le cornici dorate barocche per i televisori LCD. Un dettaglio di buongusto davvero imprescindibile nella casa di ogni buon camorrista.

Io vi saluto ricordandovi di fare un salto sulla mia pagina facebook, l’ho arredata con pareti damascate e comodini d’oro zecchino: 

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