TWR la (psico)analisi di Game of Thrones 6×01: la notte è buia e piena di capezzoli

Quando mi sono reso conto che la messa in onda della season premiere di Game of Thrones 6 avrebbe coinciso con un lunedì festivo sono stato felice come quella volta che mia moglie mi ha regalato un R2-D2 Lego per il mio compleanno. E così nella ridente mattinata di questo 25 aprile 2016, armato di pangoccioli e vino dolce di Arbor, ho premuto play sul mySky dopo che lui aveva diligentemente registrato la puntata alla tre del mattino. Non ero così goduriosamente fibrillante per una serie TV dai tempi del finale di serie di Lost

Temevo che la questione Jon Snow non sarebbe stata affrontata prima del secondo-terzo episodio e invece no: la premiere si apre proprio dove si era chiusa la stagione 5, al Castello Nero con il cadavere di Jon ancora nella neve. Ser Davos – personaggio che gradisco parecchio – porta il corpo del lord comandante al sicuro con l’aiuto di Edd l’addolorato e pochi altri Guardiani della Notte dopo aver indugiato sulle macchie di sangue nella neve (chissà perché).
Nel frattempo quei cazzi confusi dei Guardiani della Notte, prima danno ad Alliser Thorne del traditore e poi invece no: lo eleggono nuovo lord Lord Lordo Comandante. Il classico caso di popolo bue.
In tutto questo ambaradan, comunque, l’obiettivo primario dello spettatore rimane quello di vedere Ser Alliser torturato in mille ed uno modi creativi dai bruti. Una cosa alla Marsellus Wallace tipo “chiamerò qualche scagnozzo strafatto di crack per fare un lavoretto in questo cesso, con un paio di pinze e una buona saldatrice. Hai sentito quello che ho detto, pezzo di merda? Con te non ho finito neanche per il cazzo! Ho una cura medievale per il tuo culo!”

E non dimentichiamoci di quella piccola faccia da coolo di Olly…


Dovevi morire sgozzato dal Maknar di Thenn, pezzo di merdah!

Restiamo nel profondo nord dove Darth Sansa e Theon/Reek, in fuga dai cani di Bolton, credendosi sul set di The Revenant si buttano in un fiume ghiacciato quando ecco che – telefonato come uno svarione difensivo del Milan – arrivano in soccorso Brianne e Podrick. Quest’ultimo, nella pausa tra la quinta e la sesta stagione, ha ottenuto un evidente power up in perfetto stile anime-manga trasformandosi da degustatore di mortadella a spadaccino a cavallo.

Dalle rigide temperature della Barriera ci spostiamo a sud, al più mite clima di Approdo del Re dove la regina vagina Cersei vede arrivare su una nave il trombafratello Jaime insieme al cadavere della figlia-nipote Marcella Baratheon. Dialogo.
Vagina Cersei: “Mi dispiace che Marcella debba soffrire in questo modo, era così buona”
Jaime: “Non soffre più. È morta.”
Svarione dell’uomo dei dialoghi.   

Andiamo ancora più a sud per ritrovare l’assassina di Marcella, quel troione incarognito di (Bord)Ellaria Sand con ha una nuova mirabolante pensata: ammazzare il cognato Doran e la di lui guardia Areo Hotah che nei libri di Giorgione il pacioso era addirittura un P.O.V. (uno dei punti di vista narranti, pensate fino a che punto si era spinto il Giorgione) ed infine il figlio di Doran, il tristerrimo Trystane.  


R.I.P. famiglia Martell, insegnate agli angeli come farsi sterminare con austerità in una serie TV 

Nel frattempo al di là del Mare Stretto, a Braavos, Arya inizia ad allenarsi per diventare Daredevil

 

… e nei pressi di Meereen, Daariohone Naharis, l’uomo con quel nome che se hai l’alitosi è meglio che non lo pronunci, e sir Jorah Friendzone sono alla ricerca della Khaleesi. Ma, siccome sir Jorah la prende puntualmente in quel posto, il morbo grigio da cui quest’ultimo è affetto sta peggiorando. Nel giro di un paio di puntate la sua trasformazione sarà completa…

Lì vicino Danerys Santanché Laqualunque è stata catturata da Khal Moro di Venezia. Davvero frizzante il dialogo tra il Khal ed i suoi sottoposti che si chiedono cosa venga prima nella top 5 delle figate della vita tra: vedere le tettine di Daenerys, domare un cavallo selvaggio, sbudellare un rivale, vincere un torneo online a FIFA16 o riuscire in una fiera del fumetto ad aggiudicarsi uno sketch allo stand Panini. Dopo aver convenuto che lo sketch allo stand Panini è, senza dubbio alcuno, la roba più improbabile e libidinosa che possa capitare nella vita di un uomo, Khal Moro di Venezia si accinge a spogliare la Khaleesi e lei attacca col solito pippone autoreferenziale: “Io sono Daenerys Santanché LaQualunque nata dalla minestra, madre dei draghi in cantina, la non raziocinante, liberatrice di schiavi che poi gli girano le palle e mi si rivoltano contro”
Khal Moro di Venezia prima si fa una bella risata e poi, in segno di rispetto verso il collega Khal Drogo di cui Daenerys è la vedova non proprio inconsolabile, si offre di accompagnarla all’ospizio di Vaes Dothrak dove passerà il resto dei suoi giorni con le vedove degli altri khal defunti: Khal-Esse, Khal-Endario, Khal-Colatrice e Khal-Daia.
Che poi scommettiamo che, entro tre puntate al massimo, arriva Drogon in volo planare e tutti i dothraki si sottometteranno alla khaleesi che – anche stavolta e senza alcun merito apparente – troverà l’ennesimo esercito che non riuscirà a governare?

Ma il momento clou dell’episodio è senz’altro il finale. Ser Davos sta presidiando con pochi uomini il cadavere di Jon e gli uomini di Alliser Thorne sono dietro la porta. Il cavaliere della cipolla (così come lo spettatore) puntano tutto su una trovata simsalabim di Melisandre e invece lei che fa? Prima eccita lo spettatore sventolando, come sua abitudine, i capezzoli inturgiditi in camera, poi però si toglie la collana magica e si trasforma in un mash up tra il leader supremo Snoke e la vecchia di Titanic raffigurati in un quadro del maestro Teomondo Scrofalo.

Si passa così brutalmente dal topless arrizzacazzi ad una scena di nudo che è la tomba di ogni erezione.

Appare dunque chiaro che Melisandre tragga il potere che la fa apparire giovane dalla pietra rossa che porta al collo MA nella 4a stagione si mostrò senza il suo prezioso gioiello a lady Selyse, quella cessa della moglie di Stannis, mentre innaffiava di sali da bagno la sua patata. Errore degli sceneggiatori a posteriori, o c’è un motivo per giustificare lo svarione?  

Riflessioni inquietanti: Gendry e Stannis hanno trombato la vecchia. A casa Baratheon la gerontofilia è di gran moda.

E ora un po’ di chiacchiere in libertà sull’episodio.
In rete, su social e forum, impazzano gli integralisti incazzati che si stracciano le vesti per il sacrilego approccio degli showrunner Weiss e Benioff alla stagione 6. A loro domando: cosa avrebbero dovuto mandare in onda? Un reality show ambientato a casa di Giorgione il pacioso Martin che, tra un tacchino ripieno ed una vaschetta di gelato Haagen Dazs, scrive una pagina alla settimana?
Basta. Il tempo limite del pacioso è scaduto, la serie TV è andata più avanti e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sono state sacrificate sull’altare di Game of Thrones. Quel giorno di 6-7 anni fa in cui la produzione del serial partì era già destino che sarebbe andata in questo modo visti gli estenuanti ritmi di pubblicazione di Martin, né si poteva pensare che la serie venisse stoppata fino a data da destinarsi per consentire la pubblicazione di The Winds of Winter, il sesto libro della saga. Che poi di questo passo è legittimo chiedersi: verrà mai pubblicato?
Peraltro devo aggiungere che molte delle soluzioni narrative adottate recentemente in TV sono molto più efficaci di quanto avvenuto nei libri: vedi Jaime che, invece di un estenuante ed inutile assedio a Delta delle Acque, va a riprendersi Myrcella a Dorne, o la confluenza delle storyline di Brianne, Sansa e Ramsay. Devo, però, confessare di essere rimasto abbastanza perplesso dalla dipartita di Doran Martell che lascia la serie TV come un vigliacco inutile, mentre nei libri di Martin aveva ordito un complotto mica male… ma tant’è. Evidentemente esigenze narrative imponevano che venisse snellito il roster di personaggi.
D’altronde uno dei “problemi” (problema relativo, a dire il vero) di questa serie è che, essendoci un gran numero di storyline, in ogni puntata ci sono 5-6 minuti di spazio per ciascuno dei protagonisti. E, considerato che in questo episodio d’esordio in cui siamo andati un po’ dappertutto, non ci sono stati mostrati né Samwise Samwell, né Bran (di ritorno tra i POV di GoT6 assieme al Corvo a 3 Occhi) né i parenti di Theon (la famiglia Greyjoy giocherà un ruolo importante da ora in poi), è palese che da qualche parte si debba pur tagliare. Anche se ammetto che in questo momento mi frega cazzi di tutti: vorrei una puntata interamente ambientata alla Barriera che sveli il mistero attorno alla morte di Jon e le modalità del suo scontato ritorno in scena. L’incertezza sull’evolversi della storia è, senza dubbio, un motivo in più per essere contento da lettore/spettatore di essermi addentrato in un territorio del tutto inedito. A questo proposito, cosa possa significare la rivelazione sul reale aspetto di Melisandre proprio non saprei dirlo, va comunque detto che una situazione del genere, in perfetto stile regina cattiva di Biancaneve, ce la si poteva aspettare: già nel 2012 l’attrice Carice Van Houten, l’interprete della donna rossa, aveva dichiarato che Melisandre aveva più di 100 anni.

Io vi saluto e vi ricordo che se volete evitare che una vecchia vi faccia un’improvvisata a casa mettendosi tutta ignuda, vi conviene piazzare un like alla più dotta ed intellettuale pagina facebook dell’internet. La mia:

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