TWR la (psico)analisi di Jurassic World: L'Uomo che Sussurrava ai Velociraptor

Bentornati su Isla Nublar, il parco è aperto! 
DI NUOVO.
Il professor Malcom aveva previsto tutto:

Quando Steven Spielberg nei primi anni ’90 portò, con Jurassic Park, i dinosauri di Michael Crichton al cinema fu una svolta epocale. Erano così “veri” da lasciare sbalorditi. Quattro anni dopo, per mungere la vacca, venne adattato anche il secondo romanzo di Crichton Il Mondo Perduto, con un risultato così così.
Il disastro avvenne nel 2001 quando, per mungere ancora questa avvizzita vacca giurassica, fu adattato anche lo script di una costumista ubriaca realizzato su un rotolo di carta igienica usato: arrivò così nelle sale un terzo, inaccettabile, film.

Facciamo un breve recap: 

Jurassic Park (1993) dei genetisti riportano in vita i dinosauri per aprire un parco di divertimenti su Isla Nublar al largo del Costa Rica. I dinosauri si liberano e tutto va a puttane.
I personaggi interpretati da attori famosi ed i due bambini si salvano.
Film generazionale. 

Jurassic Park 2 Il Mondo Perduto (1997) il personaggio più riuscito del primo film (Ian Malcolm/Jeff Goldblum), altri tizi ed una bambina, vanno su Isla Sorna, l’isola accanto ad Isla Nublar, in cui venivano creati i dinosauri per il parco. Il gruppo deve fare un bel documentario ma tutto a va puttane.  
I personaggi interpretati da attori famosi e la bambina si salvano.
Minestrina riscaldata ma comunque saporita.

Jurassic Park 3 Il Vuoto Pneumatico (2001) il personaggio meno riuscito del primo film (Alan Grant/Sam Neill) va su Isla Sorna perché devono fare questo film di merda e, anche stavolta, tutto va a puttane
I personaggi interpretati da attori famosi ed il bambino si salvano (anche se avremmo voluto vederli morire tra atroci sofferenze).
Buco nero senza idee (…e anche la CGI fa abbastanza cagare) 


Sì, tu Alan Grant, sei un personaggio detestabile!

Ma stavolta, per chiarire subito allo spettatore che questo è un film di ultima generazione che offre grosse novità rispetto al passato, ci hanno messo dentro un dinosauro nuovo di zecca creato in laboratorio: l’Indomitus Rex, un letale incrocio tra un Raptor, una seppia, un panettiere albino ed i due liocorni.

Protagonista è Chris Pratt, l’Uomo che Sussurrava ai Velociraptor, una specie di Mr Crocodile Dundee del paleolitico. Non solo è il tipico last action hero ‘mmerigano ma è pure il furbetto del quartierino della banda di raptor. La scena fan service già svelata nel trailer effettivamente funziona…


Certo, il Doof Warrior di Mad Max è molto più fico, ma non ditelo a Chris Pratt…

Due parole su Pratt, l’Harrison Ford di questi anni ’10. Dopo la convincente interpretazione come Star-Lord (un Han Solo in salsa Marvel Studios), è anche l’attore più accreditato per riportare Indiana Jones al cinema. E poi, se lo avete visto in Parks and Recreation, non potete non adorare il suo geniale Andy Dwyer, uno tra gli idioti più meravigliosamente riusciti della storia della televisione.
Quindi, per me, Chris Pratt è promosso.

 

Il risvolto della medaglia è la protagonista femminile, Bryce Dallas Howard (la figlia di Ron Howard) che, ok, è una patonza mica da ridere…

…però non eccelle certo nell’arte della recitazione. Quanto ad espressività è l’equivalente femminile di Stephen Amell.
Per un giudizio più tecnico lascio la parola ad un esperto: il regista René Ferretti.


Grazie René. Mi hai tolto le parole di bocca…

Quindi dicevamo: dinosauro nuovo, protagonisti nuovi, canovaccio vecchio. Questa minchia di parco che in tre film nessuno era riuscito ad inaugurare, è finalmente aperto. E’ grande, bellissimo e pieno di visitatori ma, se c’è una cosa che i tre precedenti film avrebbero dovuto insegnare, è che se metti delle persone su un’isola del Costa Rica con dei dinosauri, ad un certo punto, VA TUTTO A PUTTANE.
E, ovviamente, succede anche stavolta…
Prima delle comparse rappresentanti diverse minoranze etniche vengono sbranate. Poi un po’ di spazio per i soliti bambini coprotagonisti e l’immancabile tizio che vuole sfruttare i dinosauri, un Vincent D’Onofrio decisamente poco incisivo (un’interpretazione lontana anni luce da quella dello strabiliante Kingpin di Daredevil). Poi il solito finale, sempre lo stesso.

A proposito di D’Onofrio, una piccola curisoità: i tre protagonisti maschili sono stati tre personaggi Marvel (vi era sfuggito che Omar Sy era Alfiere in X-Men Days of Future Past?)

In conclusione i più grossi problemi di questo film sono due: Bryce Dallas Howard ed un plot già visto e rivisto. Probabilmente se dopo Jurassic Park non avessero annacquato i nostri ricordi del parco con JP 2 e 3, e ci fossimo ritrovati – 22 anni dopo – catapultati dal film di Spielberg del ’93 direttamente in Jurassic World, la sensazione complessiva sarebbe stata migliore. Anche perché diciamocelo: il franchise Jurassic Park, non consente di spaziare così tanto, non ci puoi mica creare un expanded universe (vera ossessione dei produttori USA dopo il boom della Marvel) o un’interminabile serie di film senza mai cambiare registro. 
In pratica è la solita minestra giurassica, riadattata discretamente bene per il pubblico del 2015. Va detto, inoltre, che Jurassic World è visivamente molto bello e poi due ore di azione serrata con quella spruzzata di sense of wonder regalata da dei dinosauri così ben fatti, per me, sono un divertente passatempo. Insomma, Jurassic World non è certo un capolavoro ma è comunque un buon popcorn movie per trascorrere due ore spensierate.

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