THE WALKING REC: 3×09 il ritorno di Rick & co.

Amici del Bar del Fumetto, benvenuti a The Walking REC, rubrica poco seria dedicata al mondo TWD!

Noi fans aspettavamo da due mesi e ieri sera, con la sudarella alle mani, pregustavamo il ritorno col botto della seconda mid-season di The Walking Dead 3. Ci eravamo lasciati con Daryl e Merle prigionieri del Governatore, Michonne sempre ben disposta a tagliare teste con la katana e dei nuovi arrivati alla prigione. Succederà di tutto!!! dicevamo, perchè era logico: TWD ripartirà in quarta! Invece freno a mano tirato su tutta la linea…

L’episodio 3×09 The Suicide King, in italia intitolato Fratello (titolo in entrambi i casi poco attinente ma per una una puntata senza spunti poteva andar bene di tutto, avrebbero potuto chiamarla anche Pastasciutta) inizia dove il cliffhanger della 3×08 ci aveva lasciato: Woodbury ridente cittadina di circa 40 abitanti, Merle e Daryl pronti allo scontro fratricida sotto gli occhi (nel caso specifico sotto l’occhio) dello psycho-Governatore. Ed ecco che, dopo due pugnetti, Merle sussurra a Daryl “fratellino ora ce ne andiamo“. I Dixon bros inizano così a menare zombie e comparse, ed ecco che Rick con due fumogeni ed aiutato dalla sola Maggie crea il caos: via col fugone!
In 3 minuti scarsi problema risolto e tutti a casa con Andrea che nella nebbia cerca un membro maschile a cui appendersi i suoi ex-compagni di sventura.

Ora, é lampante che le intenzioni del Governatore fossero quelle di far fuggire Merle insieme a Daryl così da avere un cavallo di Troia (ma non aveva già Andrea a fare la tr…?) per entrare nella prigione, tuttavia la sceneggiatura della fuga é credibile come un cinepanettone con Boldi e De Sica, anzi peggio: coi Fichi d’India e Biagio Izzo (ma Er Patata te lo sei scordato?).

Detto questo, dopo 4 chiacchiere sulla strada statale, i nostri eroi si separano. I fratelli Dixon vanno per la loro strada e Rick torna con Michonne (zero battute per lei in tutto l’episodio), Glenn e Maggie alla sua prison sweet prison.

Rapido cambio di scena e torniamo a Woodbury, dove gli abitanti in rivolta, dopo aver chiamato la ditta traslochi, sono pronti a varcare i cancelli per andare via e recarsi in delle nuove multiproprietà ad Aspen. Ma ecco che, sulle note di I’m a Bitch (hit del 1997 di Meredith Brooks) irrompe Andrea. La biondona dai facili costumi, in men che non si dica, ipnotizza tutti con un discorso più banale delle promesse elettorali del PD e del PDL (par condicio: siamo sotto elezioni) e promette di restituire l’IMU sulla prima casa. Detto fatto: i Woodburini non traslocano più e tornano felici e contenti alle loro casette di mattoni. Classico esempio di popolo bue fregato dal governatore governo ladro ma qui si esagera: il cambio di atteggiamento da “folla inferocita” a “manifestazione peace & love” é davvero repentino ed inspiegabile.
Consentitemi una breve parentesi su Andrea: nel fumetto di Kirkman é un infallibile cecchino nonché gerontofila innamorata di Dale (il vecchietto col berretto morto nella stagione 2 della serie TV), nel telefilm diventa un mignottone olimpionico che la tira dietro (come non fosse la sua) a tutti i cattivi della serie. Aspettiamo fiduciosi di vederla darsi alla necrofilia: l’amplesso con lo zombie potrebbe essere la sua prossima mossa.

Ma, dopo cotanta banalità, ecco che la zoppicante sceneggiatura di Evan Reilly (mirabile penna dietro questo 3×09) ci porta al climax dell’episodio: l’incontro tra Rick ed il gruppo di Tyreese. TA-DAN!
Sarò breve: Rick entra a casa in prigione, trova 4 tizi mai visti prima e passa oltre (neanche un ciao, un occhiolino, un ehi come butta?… niente). A questo punto il nostro sceriffo si chiude in cella, lancia un’occhiata da pazzo alla figlioletta (sembra il Mago di Segrate durante un tentativo di ipnosi), torna da Tyreese & friends e gli dice serenamente di andare a fare in culo fuori dalla prigione. Dopodiché ha una visione di Lori vestita da Galadriel e sbrocca di brutto minacciando tutti col pistolone.
Riassumendo: dieci minuti prima lo vediamo freddo come Arnold Schwarzanegger in Commando ad organizzare un agguato con fuga da Woodbury e ora sembra uscito da Qualcuno volò sul nido del cuculo. Che Rick potesse impazzire chi ha letto il comic se lo aspettava e, per carità, ci può stare. Ma non così! Nel comic questo aspetto é sviluppato con dinamiche di gran lunga più efficaci e credibili (per quanto parlare di credibilità in una storia di zombie possa apparire fuoriluogo). Lungi da me fare paragoni, serie e fumetto sono due opere (fortunatamente) molto diverse. Vorrei però sottolineare come spesso nella serie siano stati fatti correttivi sostanziali che finora hanno funzionato bene: la morte di Shane é stata ritardata, sono stati introdotti Daryl e Merle (entrambi personaggi ottimamente caratterizzati), ecc. Ma qui non ci siamo: la sbroccata di Rick così non funziona.

Concludo: episodio sottotono, aspettative (sicuramente eccessive) non rispettate.

Con chi si accoppierà Andrea? Michonne parlerà? Quante comparse moriranno? Ci lasciamo con questi inquietanti interrogativi guardando con fiducia al 3×10 dal titolo Home (in Italia probabilemente tradotto come Cavolfiore), sperando di non trovarci di fronte ad altre visioni di Rick: Carl vestito da Frodo Baggins sarebbe davvero troppo.

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