Aliens: Fire and Stone – Nello spazio… tutto può succedere (saldaPress)

Sebbene l’Alien Day si festeggi una volta all’anno come tutte le “ricorrenze”, i nostri amici Xenomorfi sono sempre felici di farci compagnia e, grazie a saldaPress, con i volumi di Fire and Stone non ne sentirete la mancanza per un bel po’. Dal 12 Maggio potrete infatti acquistare il secondo volume della raccolta, Aliens: Fire and Stone. Vediamo insieme in anteprima di cosa si tratta.

Questo volume della serie Dark Horse sulle vicende parallele ai film della serie Alien, è un ottimo punto di contatto tra le due “vite” del franchise. Il volume si pone cronologicamente prima del volume #1 di Fire and Stone (dal titolo Prometheus: Fire and Stone, lo trovate sul sito saldaPress) ma si inserisce come un cuscinetto tra varie tappe fondamentali della storia legata a Xenomorfi e Ingegneri. Dopo gli eventi del film Prometheus (2012) e in contemporanea agli eventi di Aliens: Scontro Finale (1986), questo Aliens: Fire and Stone riesce a tirare fuori il meglio dei fattori cardine della saga. La costante presenza degli alieni in un ambiente insolito ricco di misteri, le rivalità tra umani e il rapporto uomo – tecnologia ritornano in varie dosi, ma sempre in modo bilanciato e ben commisurato con l’azione richiesta da questo genere di fumetto.

Il volume si apre nel 2179 su LV 426, nel cosiddetto Hadley’s Hope, l’insediamento umano nel quale avviene la missione di Ripley e dei Marine in Aliens: Scontro Finale. I pochi sopravvissuti sono in fuga dall’impianto di terraformazione e trovano una nuova sistemazione su LV 223, lo stesso in cui si ambientano il film Prometheus e il volume Prometheus: Fire and Stone. Da qui partono le vicende, come sempre poco fortunate, del gruppo di umani sopravvissuto contro i soliti inarrestabili Xenomorfi. La narrazione si sviluppa su tre nodi centrali: la sopravvivenza a tutti i costi, la continua fuga dagli alieni e la scoperta di un mondo sconosciuto e insolito. Per quanto riguarda il primo di questi aspetti, la comunità dei sopravvissuti si divide tra chi vuole aumentare le difese contro gli alieni (portavoce di questi è Genevieve Dione, una dei supervisori delle serre di Hadley’s Hope) e chi invece propone di attaccarli a testa bassa per cercare di riprendere la nave con cui sono atterrati su LV 223. Sostenitore di questa idea è Nolan Cale, sorvegliante e minatore.

Come si può intuire, lo scontro è tra l’uomo pratico e irruento, che preferisce l’azione alla quiete, contro la natura conservativa dell’uomo meno incline all’azione. Da questa opposizione derivano del resto anche gli altri due temi centrali del volume: se da un lato abbiamo la continua lotta per la sopravvivenza, intervallata da scontri sulla strategia da adottare contro gli alieni, dall’altro si delinea in modo molto originale la figura di Russell, più interessato a scoprire i segreti del mondo nel quale si trova costretto a vivere, piuttosto che esprimere una propria opinione o giudizio in merito alla decisioni da prendere. Russell, non a caso, si staglia nettamente come personaggio atipico e isolazionista, tanto da far sfociare il suo interesse verso gli Xenomorfi in una vera e propria mania, un’ossessione. Non a caso viene scelto come narratore degli eventi rappresentati nel volume, facendoci seguire la sua deriva nei dialoghi con Rover, la piccola sonda trovata su LV 223. In questo rapporto molto bizzarro che Russell instaura con Russell è possibile ravvisare l’assurdità dell’affidamento alla socialità tecnologica, a scapito dei rapporti umani: un allontanamento progressivo dal resto del gruppo porta Russell a sopravvivere, ma lo avvicina inesorabilmente alla follia.

Ancora una volta il franchise di Alien offre spunti di riflessione sulla natura umana, sulla continua voglia di progredire e sulla necessità di creare una solida rete di relazioni. Il tutto condito da azione, horror e fantascienza. Il genere fantascientifico si delinea come uno dei migliori per sviluppare riflessioni che vanno oltre la semplice narrazione degli eventi, diventando un pretesto per interrogarsi su tecnologia, esplorazione dell’animo umano e cruda rappresentazione della difficoltà che abbiamo nel creare rapporti di fiducia tra uomini. Chris Roberson (sceneggiatura) e Patric Reynolds (disegni) ci conducono in un nuovo, entusiasmante tassello della saga fantascientifica legata all’universo degli Xenomorfi, inserendo sapientemente tutti gli ingredienti necessari per un risultato coinvolgente, in continuity e per niente banale. In vendita dal 12 Maggio, questo secondo volume di Fire and Stone è assolutamente imperdibile per i fan della saga di Alien, non lasciatevelo scappare. E noi ci rileggiamo alla prossima.

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