TWR la (psico)analisi dell'episodio 7×05 di The Walking Dead scritto da Fabio Volo

L’episodio 7×05 di The Walking Dead ci ha offerto sia qualcosa di decisamente prevedibile che qualcosa di assolutamente inatteso. Iniziamo da quello che tutto l’internerd si aspettava (perché probabilmente aveva visto le pubblicità dell’episodio su youtube) e cioè dall’avvincente viaggio nella storyline di Maggie ex Patata e Sasha Turbamenti ad Hilltop.  

A Maggie, per far capire che tribola, non hanno messo il fondotinta e, pallida come il pallido plenilunio, la ritroviamo mentre si sottopone ad un esame ecografico nello studio di Federìco l’Ostetrìco. Ancora sconvolta per il mancato rilascio della fattura (Federìco vuol evitare il distaccamento Equitalia dei Salvatori di Negan Nigan)…

…Maggie va a piangere sulla tomba di Glenn Grant, quando arriva il sindaco di Hilltop: l’impavido Gregorio il Contraddittorio
Gregorio è visibilmente confuso: scambia Sasha Turbamenti per un’igienista dentale ed Hipster Jesus per un barbiere alla moda, e poi attacca con una supercazzola sulla negabilità plausibile della terapia tapioco come fosse antani che si conclude con “La vostra prenotazione via AirBnb non mi risulta, tornate a casa vostra.”

Come ben sappiamo da ormai 7 stagioni, in qualunque posto vadano, gli Orfani di Cervello © portano casini di gran livello, ed Hilltop non è da meno. In piena notte, una Punto di quelle con l’impianto stereo illegale con subwoofer da 1000 watt viene abbandonata al centro della piazza mentre riproduce a tutto volume un pezzo di Salvatore O’Scarafone, il più apprezzato cantante neomelodico del gruppo dei Salvatori di Negan Nigan. Ovviamente le porte della ridente cittadina sono state aperte per poter consentire al maggior numero di zombie possibile di intervenire alla festa. Festa che però viene bruscamente interrotta da Maggie a bordo di un trattore.

L’indomani mattina alle porte di Hilltop si presentano i p.r. dell’evento della sera precedente: si tratta di un gruppo da Salvatori comandati da Salvatore Velcoro, il fratello di Ray Velcoro di True Detective 2personaggio che avevamo conosciuto nel finale della scorsa stagione.   

Salvatore Velcoro mette subito le cose in chiaro con Gregorio il Contraddittorio: lo invita ad infilarsi una scopa in culo per ramazzare la stanza, poi lo fa inginocchiare e gli sequestra un quadro di Teomondo Scrofalo ed una cassa di beverone alcolico.

Ma queste erano tutte quisquilie di contorno. Il nucleo centrale dell’episodio, quello inatteso, è uno dei tanti momenti “Carl’s Creek” disseminati per la serie. Stavolta Carl e la sua JoeyPotter fanno un trottolino amoroso dudù e dadadà tra uno sbalzo ormonale di lei ed uno scazzo puberale di lui. Per l’occasione, lo showrunner Scott Gimple si è fatto coadiuvare da uno tra i più apprezzati romanzieri dell’italico stivale, un uomo che, con iperboli sempre calzanti, riesce a descrivere come pochi la magia dell’amore ai tempi delle scuole medie, sto parlando di Fabio Volo che ha realizzato lo script della porzione di episodio con protagonisti i due adolescenti.
Io, siccome ho parecchi agganci nel settore, vi mostro in esclusiva la sceneggiatura originale di Fabio Volo per l’episodio 7×05 d The Walking Dead. Buona lettura.

Erano due solitudini che si desideravano, ma non sapevano rompere ciò che le divideva. Carl vide la sua JoeyPotter sul punto di lasciare Alexandria scalando un muro fatto di lamiera arrugginita alto 5 metri. Pensò subito che avrebbe potuto contrarre il tetano e, secondariamente, si disse che se lei fosse andata via, sarebbero finite le improvvisate serali dalla finestra della sua cameretta, le chiacchierate in riva al lago e le risate in caffetteria. 
La raggiunse e le disse: “Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l’uomo non faccia lo stesso stupido errore con le donne.”
Lei, però, ormai aveva deciso.

Con piglio deciso osservò Carl e disse: “sono in quei giorni, trasudo estrogeni e quindi ti amo ma amo anche la libertà di non amarti.”
E così, canticchiando ‘Essere donna oggi, come Loretta Goggi…’, JoeyPotter diede l’addio ai natii monti di Alexandria (anche se ad Alexandria non ci era mica nata). Per Carl era un periodaccio, dopo aver subito il sequesto del suo kit per il trattamento lisciante dei capelli da parte di Salvatore Mastrota, adesso stava per perdere la sua anima gemella, la sua metà della mela. Tutto per colpa della paura, la fottuta paura d’amare, che poi è la paura di restare soli. 

Sola con le sue scarpine, JoeyPotter correva nel sole e giocava alla vita che cresceva insieme a lei quando, d’improvviso, la paura: uno zombie in un parcheggio. Aveva vie di fuga praticamente per 359° su 360° ma Carl, lui no, non poteva permettere che la sua JoeyPotter corresse alcun rischio, che le fosse preclusa quella singola vita di fuga su trecentosessanta. Così arrivò a tutta velocità su una berlina di quart’ordine ed investì lo zombie. Perché Carl sapeva bene che i veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro.

Così i due ripresero il loro cammino, insieme ma distanti. Con gli occhi gonfi, lei era davanti a lui…

…e, al tempo stesso, lui era dietro di lei.

Ma ogni muro è una porta e la chiave di questa porta erano un paio di rollerblade che, casualmente, Carl trovò sul ciglio della strada. Un segno del destino, così come un altro segno del destino fu che i Rollerblade fossero esattamente della misura dei due giovani innamorati.

E così, sostenendosi l’un l’altra, Carl e la sua JoeyPotter potevano finalmente percorrere la strada della vita, quella strada che si trova nei boschi tuttiuguali di The Walking Dead.


Le loro mani si erano trovate, come la panna ed il cacao negli Abbracci del Mulino Bianco.
Tenersi per mano è un apostrofo rosa tra le parole ‘Roller’ e ‘Blade’, finalmente lo avevano capito.

I giovani provarono un senso di libertà, non avevano niente (a parte i rollerblade) ma avevano tutto.
JoeyPotter: cinque giorni di tristezza e poi tornava a ridere alla vita.

Finalmente Carl e la sua JoeyPotter, liberi dalle catene di un’opprimente società che li voleva opprimere nell’oppressione incatenandoli, potevano baciarsi. Sapevano bene che l’unica cosa peggiore di un bacio negato è un bacio arrivato quando è troppo tardi e loro non volevano si facesse tardi… alle 21 dovevano vedere i bootcamp di X Factor. Prima, però, si scambiarono due libri, lui le regalò Siddharta di Hermann Hesse e lei ricambiò con Il Profeta di Kahlil Gibran e, subito dopo, parlarono di musica, lei disse quanto amava Jeff Buckley, lui le raccontò alcuni aneddoti della vita di Keith Richards. 
[Libri e canzoni che fanno capire quanto io, Fabio Volo, sia uno scrittore dall’animo delicato ma che, al tempo stesso, conosce cantanti un tantinello di nicchia come Jeff Buckley. Sono uno al passo coi tempi, ricercato, curioso e molto sensibile. NdA]

L’amore però, come insegnano i saggi profeti, non è bello se non è litigarello e così Carl, dopo aver sondato con la sua lingua il di lei cavo orale, le diede l’addio. Doveva andare ad uccidere Negan Nigan. Carl lo faceva per dimostrare che l’opposto dell’amore non è l’odio. L’odio è l’assenza di amore come il buio è l’assenza di luce. L’opposto dell’amore è la paura e lui non aveva paura di Negan Nigan.  

Mentre lui, senza paura, si nascondeva in uno dei furgoni di Negan Nigan assieme a quel simpatico burlone di Hipster Jesus, lei, una giovane donna che andava fiera incontro alla vita come in una pubblicità degli assorbenti, si ritrovò attorno ad un tavolo con le sue due amiche Maggie ex Patata e Sasha Turbamenti e raccontò loro dei rollerblade, delle lingue a mulinello e del Siddharta di Hermann Hesse. 


La paura d’amare è restare soli per paura di rimanere soli?
La voglia di non sognare ancora è peggio dei sogni svaniti?
Ma soprattutto: i dinosauri si sono davvero estiniti per la carenza di coccole?
Queste e molte altre risposte le troverete nel prossimo libro di Fabio Volo. Se invece volete seguire me, vi basta un click sulla mia pagina Facebook che si aprirà cliccando qui sotto: 

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