Orfani #9 – Freddo come lo spazio

Negli ultimi mesi Orfani stava un po’ calando, a mio modo di vedere, ma fortunatamente il #9 ha segnato una piccola ripresa. Le critiche che giungono al momento nei confronti di questo fumetto, sono fondate? O si tratta dei soliti detrattori della domenica? Ma soprattutto: di che cacchio parla Orfani #9 – Freddo come lo spazio? Scopriamolo insieme.

 

Ancora un numero disegnato e colorato a otto mani. In questo volume possiamo infatti assistere al ritorno di Gigi Cavenago e Werther Dell’Edera ai disegni, coadiuvati dai colori di Giovanna Niro e Alessia Pastorello (per confermare la regola delle coloriste, di cui vi ho parlato qualche mese fa). La storia si trovava ad un momento di stallo, che quasi sicuramente siamo in procinto di superare, forti del fatto che il finale di questo volume ci regala una scena comunque memorabile tra Ringo e la Mocciosa. Dopo averci mostrato che i rapporti tra gli Orfani sono tesi da parecchio tempo (e qui forse sta la vera ripresa di questo mese: non abbiamo una prima parte di storia totalmente vuota!), la trama riprende a narrare la fuga del Pistolero e di Angelo. Ancora una volta non manca un certo citazionismo di RRobe, che culmina con la citazione a 2001: Odissea nello Spazio (rintracciabile fin dalla cover).

Il fattore che ha maggiormente scatenato la mia curiosità per il prossimo (e forse ancora oltre) mese è la tavola di pagina 45, nella quale ci vengono mostrati altri Orfani, membri delle altre due squadre rimaste operative a Dorsoduro. Insomma finalmente si ritorna a respirare aria nuova sulle pagine di questo fumetto, anche se ancora le aspettative iniziali non sono pienamente soddisfatte. Non mi trova molto d’accordo l’allungamento subito dalla trama nei numeri dal 7 al 9: partendo dal presupposto che Orfani era una serie da due stagioni (12 numeri ciascuna) e accertato il fatto che non ha avuto né un ritmo narrativo regolare, né numeri totalmente densi di trama, la notizia di un prolungamento della serie fino ad una terza –  ed addirittura quarta stagione – mi lascia perplesso sul futuro.

Nel gestire i rapporti personali, Recchioni non brilla sulla lunga distanza e lo sta dimostrando non tanto coi personaggi di Ringo e Sam (uno più folle dell’altra, quindi non mi aspetto chissà quali slanci d’affetto o costanza amorosa tra i due), bensì tra Angelo e il Boyscout. Se questi due personaggi dovevano essere “la coppia normale” (per quanto si possano definire “normali” gli Orfani), non credo che l’obiettivo sia stato raggiunto: alla base della relazione tra Jonas e Juno c’era la reciproca fiducia e la reciproca “leggibilità” degli intenti; tutto ciò è venuto a mancare nello scorso numero, quando Juno ha deciso di dare più importanza alla propria vendetta personale che all’amore che prova per la persona che – ricordiamolo! – ha sposato. Noi stiamo seguendo le vicende di questi gruppo paramilitare da alcuni mesi e le vicende a cui abbiamo assistito non sembrano assorbire molto tempo narrativo; ragion per cui il comportamento di Juno appare maggiormente forzato, facendola diventare il personaggio più antipatico al momento (ebbene sì, ha scalzato Jonas dalla vetta della mia classifica personale in fatto di antipatia).

Orfani è un prodotto che lavora benissimo sul piano della grafica e presenta un soggetto intrigante, ma si perde davvero tanto nelle singole sceneggiature, diluendo troppo alcune tematiche e rimpinzando le pagine di molti passaggi a vuoto. Ultimo tra tutti, la morte di un personaggio nelle battute finali di questo volume #9 e di cui non faccio il nome per evitare fastidiosi spoiler. Sappiate solo che l’ho trovata una “vaccata colossale” e che poteva benissimo essere evitata. Tornerà? Difficile dirlo, visto il modo in cui muore ma, ehi, siamo nel mondo dei fumetti! Per questo mese è tutto, ci tengo molto a sapere se l’andamento della serie vi sta convincendo o se anche voi lo trovate un po’ “zoppicante”. Alla prossima recensione.

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