TWR gli X-Men al cinema e la (dis)continuity mutante: cosa può aggiustare Days of Future Past?

Days of Future Past di Bryan Singer – in arrivo il mese prossimo – vedrà gli X-Men coinvolti in un colossale time warp che ne altererà la continuity e, si spera, andrà a correggere alcuni grossolani errori commessi in passato, soprattutto nel drammatico X-Men: The Last Stand (Conflitto finale) di Brett Ratner
Alcuni giorni fa al Wondercon di Anheim, proprio lo sceneggiatore di The Last Stand, First Class e Days of Future Past Simon Kinberg ha sorprendentemente ammesso: “con DOFP vogliamo correggere gli errori del passato, con la saga della Fenice Nera avremmo potuto fare di meglio”. E non solo con quella, aggiungo io.

Ma, prima di vedere cosa è auspicabile venga corretto, facciamo 4 salti negli incredibili buchi creati nei precedenti 6 film mutanti.

Iniziamo con il professor Xavier e seguiamo la discontinuity Fox
1- Alla fine di First Class, ambientato negli anni ’60 il professor Xavier rimane paralizzato perché ferito da un proiettile vagante, la rottura con il suo amico Erik Lehnsherr/Magneto è insanabile.
2- Nel flashback di X-Men 3, un Charles calvo ma nuovamente in piedi ed il suo amico Erik si recano (amabilmente insieme) a casa Grey per reclutare la piccola Jean. Avranno fatto mignolino.
3 -Ritroviamo il prof X, in X-Men le Origini: Wolverine, all’incirca negli anni ’80con ancora l’uso delle gambe
Volete sapere come è guarito il giovane Xavier? Il discutibile spiegone tratto da Days of Future Past è già online. Eccolo:

Ma, se quella nel video è l’improbabile motivazione della guarigione dello Xavier McAvoy, aspettiamo di capire come lo Xavier Patrick Stewart, disintegrato dalla Fenice in X-3, possa essere vivo e, soprattutto, nel suo corpo.
Sì, perché alla fine di X-3 il prof muore e il suo corpo viene disintegrato da Jean/Fenice Nera. Ma non finisce qui: il film era penoso e sicuramente ben pochi si sono fermati ad aspettare la scena post-credit; io, ad esempio, sono uscito dal cinema all’intervallo con gli occhi che sanguinavano, l’ho rivisto qualche tempo dopo in TV per dovere di cronaca (…e gli occhi hanno risanguinato). Dicevo, nella post-credit viene mostrato come il prof X abbia trasferito la propria psiche all’interno del corpo di un uomo in stato vegetativo. Dunque Xavier lo abbiamo lasciato vivo ma nel corpo di un altro. E ora, invece, è di nuovo Patrick Stewart (!?!)
Altro elemento improbabile: l’uomo in stato vegetativo in cui Xavier riversa la sua mente, era assistito da Moira McTaggart, una dottoressa sulla quarantina. Ma Moira, in First Class (cioè 40 anni prima), era un’agente della CIA sulla trentina! Che un’agente segreto possa diventare anestesista non posso escluderlo, ma deve comunque aver fatto dei trattamenti anti age miracolosi! 

Minchia Moira, te li porti alla grande! 
E, a proposito di fluttuazioni di età, in Origins: Wolverine, tra i giovani mutanti salvati dal professor X c’è anche una bambina che può tramutare la sua pelle in diamante: Emma Frost. Personaggio già visto negli anni ’60 in First Class, solo che allora era una donna sulla trentina! Nota a margine: la bella January Jones, mancava del tutto del carisma necessario per interpretare Emma. Ma, per carità, de gustibus.

Altro personaggio vittima della discontinuity Fox è il dottor Hank McCoy, Bestia.
In First Class, il giovane Hank cerca di annullare il gene X ottenendo l’effetto opposto: la sua mutazione si evolve e diventa un gattone blu (chiaramente ispirato a quello dei New X-Men di Morrison e Quitely). In X-2, però, doc McCoy compare in TV ed è un normalissimo signore occhialuto, salvo poi avere l’aspetto del classico Bestia dei fumetti in X-Men 3.

Ma la più strabiliante trasformazione operata da Extreme Makeover X-Men Edition è senz’altro quella di Bolivar Trask! Il papà cartaceo delle Sentinelle è un gigantesco omone di colore in X-Men 3 che diventa un ometto bianco e baffuto in Days of Future Past dove è interpretato da Peter Dinklage.

Bene, di incongruenze ce ne sono parecchie: personaggi buttati li tanto per e poi riproposti all’occorrenza in barba ai film precedenti. Dinamiche totalmente alterate: Wolverine e Sabretooth, ad esempio, si danno battaglia per decenni in Origins: Wolverine ma poi in X-Men, Sabretooth lo smemorato di Collegno sembra non ricordare neanche chi sia Logan. Che Wolvie non ricordi Creed ci può invece stare perché, alla fine del primo film dedicato a Logan, il magnanimo sceneggiatore gli ha fatto piantare un proiettile in testa per cancellargli la memoria e dimenticare così l’improponibile scempio di cui era stato protagonista.

Comunque sia, basta fare i precisini anche se qua gli errori sono talmente grossolani che…
– Insomma BASTA! Hai detto che la smettevi di fare il precisino!?! –
Hai ragione. Andiamo avanti e vediamo quali sono i correttivi auspicabili per dare nuovo slancio ai mutanti al cinema. 

1- Il ritorno di Ciclope. Ciclope è il leader imprescindibile degli X-Men ed è stato improvvidamente fatto fuori da Brett Ratner (che non lo sputo sennò lo profumo) in X-Men 3, dopo aver recitato per due film il ruolo del gregario rosicone a cui il protagonista bullo e dannato (leggi Wolverine) ciula la fidanzatina del liceo. Tra l’altro, uno dei meriti dei primi X-movies era proprio il cast ed a James Marsden il visore di Cyke calzava a pennello.

2- Personaggi con grande potenziale ridotti a fare inutili comparsate. Uno su tutti: Angelo. Basterebbe la trasformazione in Arcangelo per fare un intero film su Warren Wortinghton, che in X-3 era un corpo estraneo appiccicato alla scenegiatura come la gomma da masticare sotto un banco. E cosa dire del ridicolo Fenomeno e dell’inconsistente Colosso? 
E non dimentichiamo le decine di personaggi buttati nella mischia alla rinfusa, senza criterio ne’ alcuna rispondenza con la controparte cartacea. Ad esempio, guardate cosa hanno combinato sempre in X-3:

Certo, Quentin Quire con gli aculei in faccia. Perché no? 
Ma non è stato solo il vecchio Brett a sminchiare X-Men a caso, anche Robin Hood Gavin Hood ci ha messo del suo in Origins: Wolverine con Gambit e Deadpool.

3- Un villain che non sia Magneto o il solito governo mutantofobo. Non mancano di certo i villains nella storia editoriale dei mutanti, Sinistro, Il Re delle Ombre, Apocalisse (che vedremo finalmente tra due anni in X-Men: Apocalypse). Ma eccezion fatta per il club infernale di First Class, il resto è tutto un Governo(Senatore Kelly) – Magneto – Governo/Esercito(Stryker) – ancora Magneto.

4- La saga della Fenice Nera. Last but not least, uno dei più affascinanti story-arc di Chris Claremont, demolito sul grande schermo dal solito Brett Ratner (…e Brett, a proposito, non ti caco che ti inciprio!).

Insomma di orrori da matita blu ce ne sono a bizzeffe, non ci resta che accendere un cero ad X-Chris per il prossimo 23 maggio, sperando di uscire dal cinema con il sorriso e magari, per la soddisfazione, farci un balletto tipo questo: 

X-bye, amici di The Walking Rec.

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