CATTIVIK L'Integrale di Silver

…ma al cadere delle nuove tenebre, il nero genio del male colpirà ancora! CATTIVIK NON PERDONA!

Esattamente come recita il tormentone che per decenni ha concluso le storie dello strambo personaggio partorito dalla mente di Bonvi, Cattivik ha colpito un’altra volta; ed è tornato in libreria/fumetteria per farsi ammirare da vecchi e nuovi fans in una veste editoriale elegante e ben strutturata. Esattamente come accaduto per L’Omino Bufo e Zio Boris (entrambi di Alfredo Castelli) – e come accadrà a marzo 2014 per Lupo Alberto (di Silver) – la Panini Comics procede con l’opera di raccolta di una parte fondamentale della storia del fumetto italiano. Storie e autori che hanno fatto scuola per oltre un ventennio nel nostro paese e i cui personaggi rimangono celebri e attualissimi, nonostante il passare degli anni.

La prima apparizione di Cattivik, infatti, risale al 1964 su una rivista studentesca. L’autore è il grande Franco “Bonvi” Bonvicini, che riproporrà il curioso criminale solo nel 1970, all’interno della rivista Tiramolla edita da Edizioni Alpe. Sarà a partire dal 1972 che il maestro Bonvi affiderà le sorti del Nero Genio del Crimine alle sapienti mani del suo più promettente allievo: Guido Silvestri in arte Silver.

Sporco puzzolente e sboccato, Cattivik scimmiotta l’icona – tanto in voga a quei tempi – dello spietato ma raffinato criminale stile Diabolik. Tuttavia, al contrario della sua controparte brillante, Cattivik non possiede residenze e macchine di lusso, non divide il letto con splendide e conturbanti assassine, ma soprattutto non porta mai a termine i suoi strampalati progetti criminali.

Cattivik è tutto il contrario di Diabolik e si muove in un ambiente suburbano fatto di grasse e sformate prostitute, poliziotti tutt’altro che scaltri e svariati altri improbabili personaggi. Al posto di auto multi accessoriate e sofisticati travestimenti, il nostro Cattivik preferisce un ingombrante martello o un coltellaccio arrugginito. La parlata, spiccatamente meridionale, ricorda quella del mitico Abatantuono dei tempi che furono; mentre la forma del corpo (modificatasi nel corso degli anni) somiglia alla classica sbavatura d’inchiostro di una Bic rotta.  

Come tutti i criminali che si rispettano, anche Cattivik ha un suo nemico giurato (più che altro una vittima costante). Si tratta di Gino Solitomino (o semplicemente Solitomino), insulso dipendente di fantozziana memoria che, giorno dopo giorno, ripete all’infinito la sua piatta giornata tipo, incluso farsi rapinare dal buffo genio del male, che lo aspetta regolarmente ogni sera dietro lo stesso angolo. Uno stereotipo di grande successo quello del Solitomino, che, con la sua vena decisamente satirica, ha contribuito certamente a delineare i contorni di questo divertente classico del fumetto Made in Italy.

La costante di Cattivik, come accennato, è il fallimento di ogni suo losco piano. Un po’ come accadeva per Willy Coyote o per Tom (prima che diventasse illogicamente amico di Jerry), le avventure del nero genio si concludono tutte con il suo inevitabile e misero fallimento. E’ così che Cattivik viene di volta in volta picchiato, mangiato, tagliuzzato, schiavizzato, ecc.., per poi tornare più malefico che mai alla successiva improbabile avventura. Perché, come detto, “..al cadere delle nuove tenebre, il nero genio del male colpirà ancora! CATTIVIK NON PERDONA!

Cattivik L’Integrale – Le Origini (1975-1988) è edito da Panini Comics al prezzo di € 19,90. L’edizione rilegata con sovracoperta vale senza ombra di dubbio il suo prezzo, grazie al numero e alla qualità delle pagine, oltre che alla ricca prefazione/intervista.
Da avere. 

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