Superior Spider-Man #4, un numero… Amazing!

Sì, mi è piaciuto. Già il finale del numero precedente mi aveva provocato abbastanza hype, con SpOck che sta per operare una Parker-ectomia per dire bye bye alla parte “noiosa” della sua personalità, che poi è Peter; e con il Ragno-Rosso che tanto sticazzi, leggo il riassunto all’inizio del prossimo capitolo, dato che ho appena chiuso e già non ricordo niente.

Superior Spider-Man #4 riprende nel punto in cui lo avevamo lasciato, quindi con Ock che indossa lo scanner neuronale per rimuovere ogni residuo della personalità di Peter e ci catapulta nel mondo mentale di SpOck (che poi somiglia inspiegabilmente al limbo di Inception). 

Entrambi (Peter e Otto) chiamano i rinforzi: naturalmente, dalla parte di Pete ci sono gli amici di una vita e, dalla parte opposta, i nemici di una vita. Non ce lo aspettavamo. 
Sì, okay, un po’ ce lo aspettavamo. Ma sono i dialoghi imbastiti da Slott e le tavole magistralmente illustrate da Stegman che lo rendono davvero interessante. Insomma, i due si combattono (prima Spidey vs. Dock Ock, poi Spidey vs. Superior Spider-man) in una lotta che sui palazzi e tra i palazzi, che invece un po’ ricorda quella di Neo contro l’agente Smith in Matrix Revolutions. Però la pioggia non c’è.

Alla fine, scopriamo perché Peter, nel numero successivo, volesse impedire a Ock di curare una bambina innocente. Temeva che, utilizzando lo scanner neuronale, Ock potesse capire di avere ancora una parte del vecchio Spidey celata nella sua testa; Peter mente, però, non solo a Ock, ma – più che altro – a se stesso, quando dice che in realtà avrebbe compiuto questo gesto soltanto perché temeva per la vita della bimba e che, alla fine, non sarebbe stato capace di sacrificare una vita per il suo benessere. Slott ci fa quindi entrare nella fragile psiche di Peter, lasciandoci con il dubbio. Perché si sa che, in una situazione del genere, anche il più valoroso eroe possa cedere.
Cosa sarebbe disposto a fare Peter per riappropriarsi del proprio corpo?
Sarebbe disposto a rinnegare quei valori per cui si è battuto per anni?

Lo scopriremo nella prossima puntata? In realtà, non credo proprio. Pare che la Peter-ectomia sia andata a buon fine. Pare. Per me, chiaramente, Slott inventerà qualcosa. Anche se credo che, per almeno un paio di numeri, dovremo dire addio al “fantasma” di Peter, che ci stava tanto simpatico.

Nel capitolo successivo, assistiamo alle “solite” gesta di SpOck, notiamo come egli abbia un controllo della situazione di New York nettamente superiore a quello di Peter, che invece lasciava tutto al caso. SpOck decide di occuparsi solo di cose per lui importanti, inviando segnalazioni ai pompieri in caso di incendi. Goblin è riuscito a infiltrarsi negli occhi cibernetici di SpOck: può, quindi agire indisturbato. Sta creando un nuovo impero.
E tornerà.
E non vedo l’ora.

Passiamo al Ragno-Rosso. Finalmente, ci spiegano per bene a resurrezione di Kaine (ci avevano detto soltanto poche cose durante Spider-Island). C’entra ancora una volta L’altro, saga a me non tanto gradita sulle pagine dell’Uomo-Ragno ma che, in questo contesto, funziona. Kaine, al contrario di Peter, non rifiuta la scelta del Grande Tessitore, smette di combattere contro l’animale, la besta, il ragno che c’è in lui, per difendere Arecely e diventa ciò che in effetti è: non l’uomo, ma il ragno; non l’uno, ma l’altro.

Male non è stato, devo dire la verità. Anche perché, in questo caso, non è come al solito, e non sono sicuro al 100% che Kaine possa ritornare ciò che era prima. Diciamo 98%. Migliorato Yost, parere neutrale per Pham, che disegna bene eh, non c’è che dire, ma non è il mio stile.

Quindi, stavolta mi è piaciuto sia Superior che Scarlet. Vuol dire che, per il prossimo numero, aspetto con ansia entrambe le storie.

E voi aspettate con ansia la mia prossima recensione, lo so!

Bye bye.

 

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